Nelle cronache sul maltempo di queste ore non ne troverete traccia. Ma sappiate che stamattina, nelle campagne romagnole tra Imola e Faenza, si è rischiata una strage. Solo la fortuna ha fatto sì che non passasse nessuno sulla strada provinciale che si trova sotto l'elettrodotto che vedete qui sopra, nel momento in cui un cavo cedeva, scaricando sull'asfalto 132mila volt. La stessa fortuna ha poi voluto che i primi a intervenire siano stati vigili di campagna, ma evidentemente svegli, che hanno fiutato il pericolo e tenuti tutti ben lontani dal cavo: si è poi stabilito che il potenziale pericolo arrivava a 30 metri di distanza.
Tutto è bene quel che finisce bene, dunque? Assolutamente no: per mettere in sicurezza l'area c'è voluto un bel po', perché non si riusciva nemmeno a capire chi fosse il gestore dell'elettrodotto.
E dire che le norme sulle infrastrutture si curano da sempre di disciplinare anche i casi in cui "s'incrociano" opere di diversa natura (appunto una strada e un elettrodotto o una strada e una ferrovia eccetera). Ma ciò evidentemente in questo caso non è bastato a garantire che il gestore della strada (la Provincia) sapesse a chi appartiene l'elettrodotto. Né ne erano a conoscenza i Vigili del fuoco, che – secondo buonsenso – avrebbero dovuto anche avere od ottenere rapidamente le caratteristiche dell'elettrodotto per sapere come intervenire.