Nel maltempo di oggi c’è un disperso: la Basilicata

Oggi fa notizia il maltempo. Ma sui media nazionali, in quest'alluvione di notizie su morti, esondazioni e disastri vari, trovano poco spazio quelle sulla Basilicata. Men che meno ci si sofferma sulla chiusura di due statali della Basilicata, una delle quali è la spina dorsale della regione: la SS 407 Basentana. Su questa, verso Calciano, il giunto di un viadotto (che mai aveva dato problemi in precedenza, precisa l'Anas) si è "seduto" e pare che ci possano volere mesi per ripristinarlo (meno male che l'altra carreggiata è tornata praticabile e che qui il traffico è tanto scarso che uno scambio di carreggiata non causa due chilometri di coda come al Nord). Sulla SS 92 dell'Appennino Meridionale, invece, è stata una frana a portare la chiusura per tutta la mattinata presso Laurenzana (la riapertura è avvenuta poco fa). Nomi sconosciuti ai più (anche se Laurenzana è a un passo dai giacimenti petroliferi noti a tutti), che sarebbero balzati agli onori delle cronache su dissesto idrogeologico e dintorni se, per sfortuna, al momento dei rispettivi cedimenti fosse transitato qualcuno, con conseguenze presumibilmente anche gravi. Visto che ciò non è accaduto (e meno male!), voglio cercare io di tenere alta l'attenzione. Perché anche questi fatti confermano una cosa: abbiamo un Paese la cui tenuta in efficienza è ormai un lusso. Che non ci possiamo permettere. E il caso delle strade lucane lo esemplifica piuttosto bene.


Infatti, la SS 92 aveva già avuto problemi non più tardi della settimana scorsa, l'itinerario più breve da Bari a Potenza è tanto malridotto che la settimana scorsa ho trovato pure un povero vigile (senza nemmeno giubbotto rifrangente, ma questa è colpa sua) da solo a presidiare una frana (non parliamo delle buche) e poi c'è la decennale telenovela della frana sulla stessa Basentana poco a sud di Potenza. Che dire, poi, della provinciale 90 (che collega il nord del Potentino al Foggiano), dove oggi tutti temono il distacco di costoni per la pioggia di ieri, visto che da 25 anni campeggiano minacciosi cartelli su pericoli di crolli? Esempi non certo isolati di quanto accade un po' in tutta la regione e non solo. Su strade di proprietà statale o di enti locali, non stiamo qui a far distinzioni: soldi per manutenzione e messa in sicurezza ce ne sono sempre meno e hanno flussi incerti.

In una situazione del genere, il blocco è dietro l'angolo e gli eventi delle ultime 24 ore lo dimostrano. Tanto più che, certo, pioggia ne è caduta proprio tanta, ma non a livelli proprio eccezionali di questi tempi. Finché il blocco avverrà in Basilicata non se ne parlerà mai, perché il Paese non si spezzerà in due come per esempio accade se nevica a Firenze. Ma anche chi è lontano dai problemi dei pochi che viaggiano sulle strade del Sud deve pensarci almeno un attimo. Perché è il nostro territorio tutto che va in malora e fatti del genere dimostrano che non abbiamo (o non vi destiniamo o sprechiamo) le risorse necessarie per impedirlo.

  • cantoniere |

    il tuo articolo meriterebbe una prima pagina sul Sole24Ore e non un blog, anche se letto da molti (specie meridionali)…

  • mino storino |

    Grazie a chi si ricorda di noi lucani, abitanti di una regione sconosciuta ai più, dispersa appunto, ma punto fisso per l’estrazione di quel petrolio che necessita a tutta la Nazione…

  • Silvia |

    Grazie. Una lucana

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