Veicolo in avaria sull’autostrada… Storie di ordinario eroismo

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Incidenti, veicoli in avaria, code per traffico intenso. Anche l’estate scorsa ci ha “regalato” notiziari radiofonici molto nutriti nei giorni di esodo. Forse ci sono sembrati più nutriti del solito perché adesso i bollettini sono più dettagliati (anche se continuano omissioni e lentezze) e quindi ci raccontano qualche particolare in più, dandoci l’idea (quasi sempre sbagliata) che oggi succedano più cose che in passato. Ma non ci fanno immaginare che cosa possa davvero succedere sul luogo esatto in cui si verifica un incidente o una panne, nel momento esatto in cui si verifica. Ci sono lunghi attimi di tensione, in cui si vede tutta la qualità dei soccorritori. Che noi cittadini di solito non vediamo, ma ci viene restituita a fine estate, quando l’Aiscat (l’associazione dei gestori autostradali) premia i poliziotti della Stradale che si sono distinti in situazioni del genere nel corso dell’anno.

Nel 2017, i premi sono tutti stati assegnati per interventi estivi. Dal comunicato della Polizia stradale, di cui riporto qui di seguito i passi salienti, potete immaginare di cosa succeda in quegli attimi. E potete rendervi conto che, quando si tratta di soccorrere qualcuno, anche l’agente più demotivato (di quelli che vedete pattugliare stancamente l’autostrada, consci che la vita gli ha fatto capire che è bene non essere troppo zelanti) si può trasformare in un eroe.

 

  • La prima storia ha come protagonisti gli Agenti Scelti della Polizia di Stato Riccardo Pacitto ed Alberto Esposito, della Sottosezione Polizia Stradale Pian del Voglio (BO): lo scorso 31 luglio, mentre intervenivano in A1 in una piazzola di sosta per soccorrere due veicoli rimasti in panne, venivano avvicinati da alcuni automobilisti che segnalavano una vettura ferma in corsia di emergenza circa 300 mt prima, e di una persona che scrollava il bambino che aveva in braccio. I poliziotti, allarmati raggiungevano immediatamente a piedi il luogo segnalato percorrendo a ritroso l’autostrada e notavano un veicolo con targa belga, fermo sulla corsia di emergenza, vicino al quale una donna in stato di forte agitazione scuoteva il figlio di due anni, privo di conoscenza. Il piccolo era cianotico, con respirazione quasi assente e battito impercettibile. Così mentre l’Agente Esposito allertava i soccorsi, l’Agente Pacitto tentava di rianimare il bambino con dei pizzicotti sul viso e chiamandolo più volte. Poiché il bambino non rispondeva agli stimoli, gli Agenti procedevano con le operazioni di primo soccorso e grazie alla c.d. Manovra di Heimlich riuscivano a disostruire le vie aeree bloccate da un rigurgito. Poco dopo sopraggiungeva il personale medico, che fortunatamente poteva constatare come le condizioni del piccolo fossero in rapido miglioramento grazie all’intervento effettuato dagli Agenti.
  • Nel secondo episodio del 23 giugno 2017 la pattuglia della Sottosezione di Firenze Nord, composta dall’Assistente Capo Cora STEFANINI e dall’Agente Alessandro PERRONE, interveniva per prestare soccorso agli occupanti di un’autovettura in panne a causa di un grave danno ad una delle ruote del veicolo lungo l’Autostrada A/1. A causa delle condizioni del traffico piuttosto intenso, dell’orario notturno e dell’assenza di illuminazione artificiale, venivano inviati in ausilio anche gli operatori della Sottosezione di Montecatini Terme, l’Ispettore Capo Andrea Mazzoni e l’Agente Maria Ylenia Genovese, che si posizionavano ad oltre 150 metri di distanza dall’altra pattuglia. Mentre si attendeva l’arrivo del carro attrezzi, ecco sopraggiungere a velocità sostenuta un autoarticolato che, incurante dei dispositivi luminosi che indicavano la presenza di un ostacolo, continuava la sua corsa proprio in direzione del veicolo in panne, travolgendo le torce di segnalazione e i birilli posizionati sulla carreggiata. L’Ispettore Capo Mazzoni e l’Agente Genovese notavano che all’interno della cabina di guida il conducente aveva il capo reclinato, probabilmente perché si era addormentato. Bisognava agire subito e così, gridando a squarciagola, i poliziotti riuscivano ad avvisare i colleghi posizionati più avanti del pericolo imminente e, al contempo, a destare l’autista del complesso veicolare utilizzando tutti i sistemi sonori dell’autovettura di servizio. Il tentativo aveva successo; il conducente accortosi di quanto stava per accadere, tentava di sterzare, non riuscendo però ad evitare l’impatto disastroso con la vettura di servizio. Nel frattempo l’Agente Perrone, avvisato dai colleghi del pericolo incombente, si lanciava a protezione del conducente dell’autovettura in panne, facendogli scudo con il proprio corpo ed aiutandolo ad oltrepassare il guard-rail laterale mentre lui, nel tentativo di mettersi in salvo, riportava delle lesioni, mentre l’Assistente Capo Stefanini, rimasta al bordo della carreggiata per segnalare manualmente la presenza del veicolo in panne, riusciva a balzare lateralmente evitando per un soffio di essere travolta dal mezzo.
  • Il terzo episodio ha come protagonista l’Assistente Capo della Polizia di Stato Daniele CAVALLO in servizio presso il O.A. di Novate Milanese. Il pomeriggio del 28 luglio 2017 si verificava sull’autostrada A/4 in direzione di Venezia, un grave incidente stradale che coinvolgeva ben 7 veicoli tra cui un mezzo pesante che aveva invaso tutta la carreggiata bloccando totalmente la viabilità. Giunta la notizia al Centro Operativo Autostradale di Novate Milanese, il capo turno, Assistente Capo Daniele Cavallo, procedeva immediatamente ad attivare le procedure dei soccorsi impiegando tutte le risorse disponibili al momento. Le condizioni di traffico erano critiche, iniziava il cd. esodo estivo, e le temperature erano particolarmente elevate. Era necessario soccorrere sia le persone coinvolte nel sinistro che gli automobilisti bloccati in autostrada. La coda, già di 4 km, era destinata ad aumentare rapidamente. Senza indugiare oltre, l’Assistente Capo Cavallo predisponeva quindi un’uscita obbligatoria distante dal luogo dell’incidente con contestuale chiusura di tutti i caselli intermedi e, mantenendo un costante contatto con le strutture operative della Protezione Civile e della Società Concessionaria competente, riusciva ad assicurare la massima assistenza agli automobilisti (tra cui molti anziani e bambini) bloccati in coda nel caldo torrido di quel venerdì pomeriggio. Riusciva inoltre a coordinare tutti i soccorsi dei mezzi coinvolti nell’incidente e a ripristinare così la viabilità in tempi brevi dimostrando straordinarie capacità di coordinamento ed encomiabile determinazione.