Ancora un bus che sfonda un guard-rail e ancora una volta le cronache parlano di problemi ai freni. È successo ieri presso Feltre, nel BelluneseLeggi la notizia e guarda le foto e tutti hanno pensato alla strage di Acqualonga di meno di un anno fa. Solo che lì sono morte 40 persone, qui ci sono stati solo alcuni feriti gravi. Come mai?
La differenza l’ha fatta soprattutto il luogo: un dirupo ad Acqualonga, un dolce prato a Feltre. C’è stato pure un pizzico di buona sorte: dall’altra parte del prato c’era una ferrovia. Così, in teoria, se il bus fosse stato fermato dal terreno verde qualche metro più in là e nel frattempo fosse passato un treno, staremmo qui a parlare di un’altra strage.
Solo le perizie diranno quante probabilità c’erano che finisse in una strage: dipenderà soprattutto dalla velocità alla quale procedeva il bus, perché se fosse bassa aumenterebbero le probabilità che un mezzo analogo ma più veloce potesse davvero arrivare fino ai binari.
Nel frattempo, chiariamo un paio di cose. Sul guard-rail e sul bus.
La barriera ha ceduto, ma questo è meno grave che ad Acqualonga. Perché l’assenza del dirupo e il fatto di essere su una strada locale (e gratuita) non obbligano ad adottare barriere tanto contenitive quanto quelle richieste su un viadotto autostradale. In una situazione come quella di Feltre, il rischio di sfondamento si accetta perché è meno probabile che si verifichi e perché le conseguenze sarebbero meno gravi. A meno che le perizie dimostrino la concreta possibilità che un bus arrivi sui binari. In ogni caso, quella barriera era vecchia e fuori norma, ma i gestori di quei tipi di strada non hanno particolari obblighi giuridici di sostituirla (né tanti soldi per provvedere).
Quanto al bus, il pensiero corre ai freni: si erano rotti quelli del pullman precipitato ad Acqualonga e altri casi di defaillance sono recenti, come quello trovato casualmente in un controllo tecnico su strada da Motorizzazione e Polizia stradale in Liguria. Ma non possiamo dire nulla: ieri, al momento dell’incidente, pioveva e quindi la frenata potrebbe essere stata compromessa dal fondo bagnato, complice ovviamente un errore di valutazione dell’autista.
Va comunque detto che ancora una volta abbiamo un bus vecchio e reimmatricolato. Prassi diffusa per aggirare le norme che regolano l’accesso al mercato dell’autotrasporto. Non sarebbe ora di revisionare le norme?