Quando arrivano varie multe per infrazioni mai commesse, c'è da preoccuparsi. Normalmente, è perché il veicolo è stato clonato da ladri, truffatori o simili. Ma può succedere anche perché un concessionario sbaglia e contemporaneamente la pubblica amministrazione la fa facile. In questi casi tutto è più difficile, perché ufficialmente tutte le carte sono in regola e allora è come se non ci fosse modo per uscirne se non falsificandone qualcuna.
Non ci credete? Guardatevi la puntata di Mi Manda Raitre dell'altro giorno: c'è il caso di un poveraccio che nel 1995 aveva comprato un motorino e ora risulta assegnatario anche di un altro esemplare, di cui nulla sa.
Com'è potuto accadere? All'epoca, c'erano i targhini, che erano abbinati solo all'intestatario e potevano essere da lui messi su qualsiasi ciclomotore, senza che l'abbinamento targa-veicolo dovesse essere registrato. Una situazione andata avanti fino a due anni fa, quando i targhini sono stati sostituiti da targhe abbinate a numeri di telaio e intestatari anche per i vecchi motorini ancora in circolazione. Ma questa sostituzione evidentemente è stata condotta senza prendere tutte le cautele, se è vero che sono ancora in giro targhini e continuano a fare i danni emersi in trasmissione. In sostanza, sono rimasti in giro vecchi targhini, a fare danni come si vede ancora: evidentemente non c'erano soldi per chiedere agli intestatari notizie dei targhini "non rientrati" in occasione della sostituzione, almeno per tenere agli atti una dichiarazione degli interessati.
Nel caso in questione, si aggiunge un'altra particolarità dell'epoca: nel '95 i targhini venivano distribuiti anche direttamente dai concessionari. Che, non avendo un'organizzazione rodata e specifica come possono averla le agenzie di pratiche auto, possono più facilmente sbagliare, come appunto è successo.
Ora rimediare è pressoché impossibile: il concessionario nel frattempo ha chiuso. Se la pratica fosse invece passata da un'agenzia, probabilmente ci sarebbe almeno la possibilità di rintracciarla sul registro che per le agenzie stesse è obbligatorio per legge e che dovrebbe essere consultabile anche dopo l'eventuale cessazione dell'attività (questi operatori sono sottoposti a vigilanza della Provincia).
Obietterete che questo è un caso troppo particolare per trarne conclusioni generalizzate. Ma se non altro è un monito in vista delle semplificazioni di cui certamente il neo-premier Matteo Renzi non tarderà a parlare. Peraltro, nella burocrazia dei veicoli, l'argomento dovrà presto essere affrontato anche a prescindere da Renzi: sta scadendo il termine entro il quale il ministero delle Infrastrutture e trasporti dovrebbe unificare gli archivi di Motorizzazione e Pra, come prevede l'ultima legge di stabilità.