Diventa sempre più difficile far finta di niente sulla camorra infiltrata nei lavori appaltati da Autostrade per l'Italia o da sue controllate, con rischio di crolli (concreto, perché ce ne sono stati già tre). Adesso ne ha parlato pure un "pezzo da novanta" dell'informazione mainstream, il Tg3 della sera del 17 febbraio. Nel servizio si vedono anche immagini di pistole tenute come fermacarte in un ufficio, oltre a quelle dei tre crolli.
Dunque, non è più solo robetta da telegiornale locale, com'è stata finora nonostante la fiammata iniziale che due anni fa aveva visto occuparsi della questione persino il Corriere della Sera. E il testimone di giustizia che ha sollevato il caso con le sue denunce alla magistratura si avvia finalmente a ottenere una protezione, dopo quattro anni di incredibili ritardi a causa di carte che non arrivano da una Procura all'altra (ah, quant'è facile per il ministro di turno fare conferenze stampa sull'informatizzazione della Pubblica amministrazione!).
Ma la vicenda è ancora lontana dalla conclusione: della quarantina di caselli e cavalcavia su cui ha lavorato l'impresa sospetta, solo alcuni sono stati fatti controllare dalla magistratura (Autostrade per l'Italia dichiara di essere già intervenuta dov'era necessario per mettere in sicurezza le opere a rischio). E le Procure dovranno accertare se è stato solo per distrazione o particolare abilità nel camuffarsi che l'impresa in questione è riuscita a farsi affidare così tanti lavori da una delle maggiori stazioni appaltanti d'Italia.
Non è solo una questione di far pagare chi eventualmente ha sbagliato, ma anche e soprattutto di far capire che lo Stato c'è, vigila e pretende che le opere pubbliche siano fatte a regola d'arte. Per la sicurezza degli utenti e per le tasche di tutti noi: giusto l'altro ieri mattina, nel "celebrare" il 22esimo anniversario dallo scoppio di Tangentopoli, la trasmissione Mix 24 ha dato cifre raccapriccianti tra la differenza di costo di un'opera in Italia e in altri Paesi occidentali più civili. Una differenza che non è tutta spiegabile con la difficile situazione geologica italiana…