MV Agusta Rivale – Luci dietro e targa invisibili: il design batte la sicurezza

Ma l'avete vista bene la nuova MV Agusta Rivale? Bellissima, ma mi sa che i designer hanno esagerato nel "pulire" il posteriore, a tutto scapito della sicurezza. Hanno confinato targa e luci in basso, ancorate sul forcellone, aderenti così alla ruota posteriore. Risultato: quando piove la targa si sporca in un attimo per gli schizzi. E gli indicatori di direzione sono in basso accanto alla targa, tanto in basso da andare sotto il ginocchio di una persona di altezza media.

Insomma, queste frecce sono praticamente invisibili al guidatore di un'auto (magari pure Suv) o di un mezzo pesante che arrivi da dietro. Soprattutto in città, dove stiamo tutti sempre uno sopra all'altro. Senza contare che i lampeggiatori sono del tipo a led con trasparente bianco, quindi meno visibile già di suo.

Sono vent'anni (ricordate la prima Fiat Punto?) che ci sono designer che si rompono la testa per portare i gruppi ottici più in alto possibile anche su vetture normali (non "da maniaci della sicurezza" come le Volvo) proprio per favorire la visibilità e incredibilmente qualcuno va ancora in senso del tutto contrario. Peraltro su una moto, i cui occupanti sono ovviamente più a rischio che in un'auto, anche in caso di tamponamento.

Sembrano incredibili pure le norme di omologazione: da un lato hanno reso obbligatorio il terzo stop sulle vetture da metà anni Novanta e dall'altro consentono di circolare in moto con le luci posteriori così "imboscate".

  • goldwing98 |

    Il problema segnalato nell’articolo è reale, ed è inutile nascondersi dietro alle norme. Non me ne frega niente che sia legale o meno: quelle luci e quelle frecce in quella posizione sono illogiche e poco funzionali.
    Motociclista da 20 anni (la mia moto ha 820.000 km).

  • Aldo |

    Sono d’accordo e ritengo che sia davvero importante che al di la della corsa al modello più performante e al l’estetica più affascinante delle case automobilistiche e motociclistiche ci sia una maggiore consapevolezza che la sicurezza si fa’ con la testa e l’educazione stradale piuttosto che con luci e altezze varie ( oltre ad essere un motociclista sono possessore di un suv e l’attenzione che metto durante la guida non è mai abbastanza e cerco di fare sempre meglio poiché l’imprevisto è dietro l’angolo). La saluto e grazie per la sincera conversazione.
    [risponde Maurizio Caprino] Grazie a lei. La lascio consigliando questa lettura: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/07/il-bavaglio-e-la-stampa-dellauto.html

  • Aldo |

    I commenti vanno pubblicati e non gestiti a proprio piacimento.
    [risponde Maurizio Caprino] Come sanno i lettori abituali, pubblico tutto tranne le volgarità.

  • Aldo |

    Mi spiace che si sia offeso, non era nelle mie intenzioni, ma mi consenta di dirle che la mia innocente provocazione ( non la conosco e non è mia abitudine giudicare) è riuscita a non farle commentare tutto il resto e cioè che le sicurezza nelle strade non potrà mai essere tale solo perché le luci stanno in alto o perché le alogene sono più visibili del led. La realtà sta nella cecità di taluni automobilisti e motociclisti. Le auguro buona serata.
    [risponde Maurizio Caprino] No, non ero per nulla offeso, ci mancherebbe. Volevo solo rendere palese una realtà che ai lettori non è nota e che invece è alla base del fatto che qui mi permetto di fare critiche che altrove è pressoché impossibile leggere. Quindi, l’intento finale era quello di suscitare una riflessione sul fatto che paradossalmente le cose scritte senza poter contare su grandi risorse (anche in termini di tempo) possono essere più sensate di quelle scritte in altri spazi più specializzati. Perché purtroppo la specializzazione va scissa dallo stipendio.
    Il commento a tutto il resto era nella premessa: “ciascuno è libero di pensarla come vuole”. Posso solo aggiungere che ho scritto altri post in passato sul mancato rispetto della distanza di sicurezza e sull’enorme fastidio che provoca la crescente altezza media di veicoli, a forza di suv e crossover oggi e di monovolume e fuoristrada ieri.

  • Aldo |

    Beh! Pur di campare si polemizza su tutto, posizione della targa, delle luci, degli indicatori, della pioggia, dei suv delle norme di omologazione etc… Io direi che sarebbe meglio far meno polemiche su tutto ciò che riguarda i motori e imparare di più a rispettare le regole di sicurezza le distanze tra un veicolo e un altro, insomma rispettarsi un po’ di poi ed evitare che il mezzo meccanico diventi lo strumento del proprio ego. La Rivale è una splendida moto in tutti i sensi e come tale avrà pregi e difetti ma non giustifica lo scrivere un articolo del genere… Saluti.
    [risponde Maurizio Caprino] Si può pensarla come si vuole, ma una precisazione s’impone: io campo di stipendio e il mio stipendio al Sole 24 Ore non si giustifica con questo blog, che curo in maniera gratuita. La mia mansione è da “manovale” nella redazione Norme e tributi del quotidiano, dove faccio “cucina redazionale” a supporto di chi scrive di tutt’altro rispetto a ciò che leggete qui. Questo è ciò che mi dà da campare.

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