Ma l'avete vista bene la nuova MV Agusta Rivale? Bellissima, ma mi sa che i designer hanno esagerato nel "pulire" il posteriore, a tutto scapito della sicurezza. Hanno confinato targa e luci in basso, ancorate sul forcellone, aderenti così alla ruota posteriore. Risultato: quando piove la targa si sporca in un attimo per gli schizzi. E gli indicatori di direzione sono in basso accanto alla targa, tanto in basso da andare sotto il ginocchio di una persona di altezza media.
Insomma, queste frecce sono praticamente invisibili al guidatore di un'auto (magari pure Suv) o di un mezzo pesante che arrivi da dietro. Soprattutto in città, dove stiamo tutti sempre uno sopra all'altro. Senza contare che i lampeggiatori sono del tipo a led con trasparente bianco, quindi meno visibile già di suo.
Sono vent'anni (ricordate la prima Fiat Punto?) che ci sono designer che si rompono la testa per portare i gruppi ottici più in alto possibile anche su vetture normali (non "da maniaci della sicurezza" come le Volvo) proprio per favorire la visibilità e incredibilmente qualcuno va ancora in senso del tutto contrario. Peraltro su una moto, i cui occupanti sono ovviamente più a rischio che in un'auto, anche in caso di tamponamento.
Sembrano incredibili pure le norme di omologazione: da un lato hanno reso obbligatorio il terzo stop sulle vetture da metà anni Novanta e dall'altro consentono di circolare in moto con le luci posteriori così "imboscate".