Tanto tuonò che piovve. Il mix tra canoni alti da pagare ad Autostrade per l'Italia e calo dei consumi dovuto alla crisi si è creato da anni e ora porta alla prima chiusura di un'area di servizio in Italia. Succede a San Cristoforo Sud, sull'A10 Genova-Savona, in attesa che possano subentrare altri soggetti in grado di assumersi l'impegno di riaprire. Arriva quindi rapidamente la prima dimostrazione pratica di cosa ci sia dietro gli "sconci" denunciati questo mese dal direttore di "Quattroruote" senza spiegarne la causa, indubbiamente scomoda da descrivere.
Nel caso di San Cristoforo Sud, oltre ai costi elevati, si dice ci sia anche la forzata inattività dovuta all'installazione di barriere antirumore. Negli ultimi anni, com'era giusto che fosse, i gestori autostradali hanno "aperto" alle istanze di chi ha la sfortuna di vivere nei pressi di queste strade di grande comunicazione, dovendo sopportare giorno e notte il rumore prodotto dai veicoli in transito. Così basta scrivere sul sito del gestore per chiedere di mettere nuove barriere e molti lavori sono già stati fatti o sono in corso. Però esistono denunce secondo le quali alcuni di questi lavori sarebbero stati fatti male (addirittura con installazioni a rischio di crollo) da imprese sospettate di legami con la criminalità organizzata. E' una sorta di filone collaterale rispetto a quelli che qui stiamo descrivendo da mesi su caselli e cavalcavia. Vedremo dove porterà.