Dunque, a quasi due anni dalla legge che sanciva l'addio al contrassegno assicurativo Rc auto cartaceo, è arrivato il decreto ministeriale che regola l'operazione, dando al sistema assicurazioni-Motorizzazione ulteriori due anni per andare a regime (ne scrivo sul Sole-24 Ore di oggi, a pagina 29). Il decreto era nell'aria: si sapeva che era stato firmato ad agosto ed era "in lista d'attesa" per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E nel frattempo l'industria si stava muovendo sul fronte "nascosto" del decreto: la stessa banca dati che consentirà di controllare in tempo reale se un veicolo fermato per controlli ha una polizza Rc auto valida sarà il cuore dei controlli automatici sulla copertura assicurativa obbligatoria, previsti due anni fa dalla legge di stabilità 2012 (la 183/2011, poi "corretta" dal Dl 1/2012 perché la materia è complicata e controversa). Così sono stati presentati nuovi apparecchi per fare questi controlli.
Promettono faville (grazie a Emax per la segnalazione) e in effetti non c'è molto da dubitarne: dal punto di vista del loro funzionamento in senso stretto, si basano sulla lettura automatica delle targhe, che è una tecnologia ormai consolidata. Piuttosto, il problema sarà la banca dati da cui attingeranno le informazioni per stabilire se un veicolo è in regola o no: finora è stato molto difficile avere un archivio attendibile e possiamo solo sperare che il gran lavoro fatto finora da Ania e Motorizzazione dia i suoi frutti.
In caso di problemi, il cittadino ingiustamente multato che cosa dovrà fare? Presentare ricorso, come per qualsiasi altra infrazione stradale. E, visto che avrà quasi certamente i documenti della compagnia che attestano (se qualcuno non li ha falsificati) che la copertura Rc auto c'è, sarà facilissimo avere ragione. Magari anche dal prefetto, cui è più facile ricorrere ma si rischia maggiormente di avere torto nei casi dubbi.
Se poi dalla (pesante) multa per evasione dell'obbligo assicurativo deriveranno altre conseguenze come il blocco del mezzo (previsto se si viene beccati in autostrada), nulla vieta di chiedere un risarcimento danni. A chi? Alla compagnia: il decreto ministeriale sulla smaterializzazione del contrassegno stabilisce che la responsabilità sui dati che saranno presenti nell'archivio delle polizze sarà delle compagnie in prima persona, anche se l'inserimento delle informazioni nel database verrà effettuato dai loro agenti.