Gli agenti usano l’etilometro senza leggere le istruzioni. E il cittadino va sotto processo

L'etilometro è una cosa troppo seria per giocarci: se misura un tasso di alcol superiore al consentito, fa scattare sanzioni pesanti, non di rado anche penali. Senza contare la confisca del veicolo e la revoca della patente, nei casi più gravi. E invece, ora che questo apparecchio ha trovato diffusione tra le forze dell'ordine (dopo le campagne del 2007-2008 contro le stragi del sabato sera), può andare in mano ad agenti superficiali. Così è accaduto che nel Trevigiano un poveraccio è finito sotto processo penale per essere stato trovato in stato di ebbrezza con un etilometro le cui batterie non erano state cambiate nonostante fossero più vecchie di quanto libretto di uso e manutenzione dell'apparecchio prescrive. Inoltre, il test è avvenuto a una temperatura di quattro gradi sotto zero, nonostante lo stesso libretto riportasse chiaramente che i risultati sono affidabili solo nello spettro tra zero e +40 gradi. Peraltro, non è la prima volta che il freddo causa problemi ai controlli antialcol.

Possibile che ora il cittadino, per far valere i propri diritti, debba ingaggiare un avvocato e un consulente di parte? Non sarebbe stato un contenzioso facilmente evitabile con un po' di attenzione da parte dell'organo di polizia? Tanto più che, se poi andate a sentire il ministero delle Infrastrutture, vi dicono che loro nei decreti di omologazione degli apparecchi non abbondano in prescrizioni, perché chi li usa sono agenti che dovrebbero avere una loro preparazione e consultare il libretto d'uso e manutenzione (cui peraltro i decreti fanno spesso rimando).

Il balletto polizie-ministero non riguarda solo gli etilometri, ma un po' tutte le apparecchiature speciali. Ma per gli etilometri è più grave, perché le condizioni di utilizzo sono più limitate e perché già sull'attendibilità di funzionamento di questi strumenti ci sono dubbi pesanti, che non appaiono infondati. Hanno fatto capolino anche in procedimenti giudiziari e potrebbero prima o poi mandare in crisi il sistema.

  • Giorgio Marcon |

    Padova, 21 ottobre 2013
    Comunicato Stampa
    Etilometri a confronto – servizio esclusivo di Canale Italia
    In un ambiente neutro da fattori che potrebbero influenzare il risultato dei test, sono stati messi a confronto due etilometri, di due marche diverse, messi a disposizione dalla Polizia Municipale di Cittadella con l’ausilio di due vigili per il loro funzionamento…..e i risultati sono stati sorprendenti. Presenti nella sala consiliare, il sindaco del comune di Fonte (Tv), il Giudice di Pace, l’avvocato, il medico, il tecnico sperimentatore, tre persone che si sono sottoposte ai test e, in esclusiva, le telecamere di Canale Italia per un esperimento unico nel suo genere atto a documentare una verità spesso nascosta.
    I soggetti denominati con le lettere A, B e C si sono sottoposti a 6 prove, utilizzando dei boccagli numerati per ogni prova che li ha visti soffiare nelle due macchine a stomaco vuoto e senza avere assunto alcolici dal giorno prima, con inspirazione di alcol per vie aeree, assunzione di 50 ml di vino, a 10 minuti dall’aver bevuto sempre i 50 ml di vino e sottoposti anche a prelievo del sangue.
    L’etilometro ha dimostrato risultati empirici abnormi, incoerenti rispetto a quelli dell’esame del sangue.
    Infatti, in persone positive al test etilometrico a seguito di poca assunzione di alcool, nel loro sangue non esisteva alcuna traccia.
    Inoltre per le malattie professionali le persone sono state trovate positive all’etilometro, senza aver assunto alcool.
    La comparazione fra i due etilometri ha fornito risultati differenti, consistendo la diversità nell’essere positivi con l’etilometro 1 e non esserlo con l’etilometro 2, e viceversa.
    Ne deriva che l’incertezza di questi risultati, fa rilevare che tutte le persone, a contatto con sostanze alcoliche, gas, acidi, vernici, solventi, ecc, risulteranno sempre positive ad un controllo etilometrico, ma per causa di “malattia” professionale, nonostante la mancata assunzione di bevande alcoliche ed analogamente anche per chi assume farmaci a base alcolica.
    Infine, altri farmaci creano all’interno del nostro corpo una reazione di acidosità che – però – l’etilometro rivela come alcool assunto.
    Pertanto, alcuna persona potrà fuggire alla positività dell’alcoltest se trovasi in una delle situazioni sopra citate, anche se astemia.
    Tutto ciò premesso
    l’etilometro non è conforme ai decreti di omologazione che dovrebbero prevedere ogni situazione anomala, fornendo la certezza del risultato.
    Si opina che siffatti sistemi elettronici di rilevamento alcool abbiano ottenuto una omologazione secondo modalità affatto trasparenti, attraverso il software in grado di coprire le gravi lacune dell’etilometro medesimo, raffigurante una realtà ben diversa.
    Se confermata tale analisi in via giudiziale, sarebbe configurabile una colossale truffa a danno degli ignari cittadini sottoposti al test.
    Altre novità emergeranno nel corso della trasmissione.
    Domenica 27 ottobre, a Notizie Oggi, in diretta dalle 6 alle 8 su Canale Italia 83 e Italia 53, tutti i protagonisti di questo esperimento saranno miei ospiti per parlare di sicurezza stradale e soluzioni favorevoli al cittadino e non contro il cittadino.
    Il Prof. Loris Rivalta biologo, scienziato e ricercatore forense, sarà con noi in collegamento telefonico.
    Un servizio esclusivo di Canale Italia sempre alla ricerca della verità e della corretta informazione.
    Massimo Martire
    Auspico la presenza dei colleghi della stampa presso i nostri studi di Via Pacinotti, 18 a Rubano (Pd) per raccontare e diffondere la notizia, anche attraverso i giornali, questo esperimento unico nel suo genere e realizzato con trasparenza avanti le Istituzioni del territorio.
    p.s. I presenti potranno prendere visione della documentazione, visto la delicatezza del caso, non potrà essere pubblica, ma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
    Si prega di darne la massima divulgazione, l’importanza degli elementi trattati, vanno ad avvalorare le ricerche della scienza, aggiungendo un importante “tassello” alla ricerca.

  • Paoblog |

    Le mele marce ci sono ovunque ed ovunque sono protette più di chi fa il proprio dovere. Ed anche questa è una cosa su cui riflettere. Cane non mangia cane…
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    Possiamo sperare di avere veramente giustizia se i controllori ed i controllati sono gli stessi soggetti?
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    Resta il fatto che il ragionamento fa riferimento ai vari inviti delle istituzioni a collaborare con le F.d.O. e poi queste ultime di fatto sono le prime a fare danni con i comportamenti sopra descritti.
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    Parlo per me, ho toccato con mano l’alta professionalità di alcuni e, nel contempo, l’arroganza tipica di altri, di chi scambia una divisa ed il potere che ne consegue, con il diritto di agire scorrettamente, con la convinzione (spesso esatta) che nessuno li rimetterà in riga.
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    Si è visto l’atteggiamento degli agenti ai quali dei cittadini hanno contestato il mancato uso delle cinture oppure del vigile che sostava in un’area disabili.
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    D’altro canto in ogni settore è la stessa cosa.

  • Maurizio Caprino |

    Beh, però la cronaca insegma che pure in America i poliziotti possono uccidere di botte qualcuno senza alcun giustificato motivo…

  • Paoblog |

    Con questo comportamento i due agenti incrinano pesantemente il rapporto di fiducia che dovremmo avere con le Forze dell’Ordine e non ultimo infangano la professionalità degli agenti veramente preparati.
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    Sulle auto della polizia americana si legge Proteggere e Servire. Lo scrivessero anche da noi, mi sentirei un pò preso per il C…
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    Penso a quelli che ti ammazzano di botte ad un controllo e poi negano, a tutti quelli che non usano le cinture nonostante l’obbligo, a quelli che vanno contromano, paletta fuori e sirena accesa il tempo necessario per non restare in fila al semaforo, a quelli che rubano la borsetta alla vittima di un incidente, a quelli che ti chiedono una cena pagata per cancellarti il verbale.
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    Poi penso al Maresciallo dei CC che usa il suo tempo libero per aiutarti dopo che ti hanno rifilato un assegno rubato, sino ad arrivare al vigile che perde la vita nel tentativo di fare il suo dovere.
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    Ed ecco che episodi di questo genere ti restano impressi, perchè siamo in un paese dove un comportamento professionale e/o un atto d’onestà sono additati come un fenomeno, quando invece dovrebbe essere la normalità.

  • Paoblog |

    Nell’episodio si vede il Sistema Italia. Mancanza di professionalità degli agenti e totale menefreghismo dei danni che causeranno al cittadino, la mancanza di buonsenso da parte di chi deve valutare il fatto, il peso della burocrazia che inguaia il cittadino, sperando poi che alla fine del contenzioso, che magari durerà anni, vi sia reale giustizia.
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    Penso infatti a quel dipendente delle Poste accusato di complicità in due rapine,il cui calvario giudiziario è durato 13 anni per essere poi assolto con formula piena ed ottenere un risarcimento di 75.000 € per l’errore giudiziario.
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    Se non fosse che la Corte dei Conti gli chiede ora 567.167 € di per il danno erariale per le due rapine. Che lui non ha commesso. Ed avanti così, altre spese, altre preoccupazioni. Spesso si dice che lo Stato citratta come sudditi, ma sempre più spesso mi sembra che siamo vittime di un carnefice.

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