Tutor sulla Salerno-Reggio Calabria. Salvo complicazioni su brevetti e appalti

In apparenza, era una notizia prevedibile: l'installazione del Tutor anche sulla Salerno-Reggio Calabria dal prossimo anno sembrava quasi un atto dovuto, visto che per quell'epoca i lavori di rifacimento dell'autostrada saranno completati (del vecchio tracciato resteranno solo 60 chilometri su 440, per i quali i cantieri non sono nemmeno stati impiantati in quanto mancano i soldi). Insomma, il nuovo tracciato è talmente "facile" da spingere a correre anche chi sul vecchio non se la sarebbe mai sentita. Se aggiungiamo che per quasi tutto l'anno c'è poco traffico, il gioco è fatto. Ma l'operazione-Tutor (che l'Anas chiama Vergilius, ma in realtà è la versione "alleggerita" del Tutor che tutti conosciamo) potrebbe non essere così semplice.

Non sembra un caso se il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, ha annunciato il Tutor sull'A3 senza entrare nei particolari. Il problema è che la sperimentazione in corso da un anno su Aurelia, Domiziana e Romea è costato più di un batticuore dal punto di vista degli appalti e bisogna cercare di non incorrere in infortuni su una strada che – nel bene o nel male – è inscindibilmente legata all'immagine dell'Anas.

Non si tratta solo di prevenire i problemi, ma anche di vedere se l'appalto andato in porto su Aurelia, Domiziana e Romea non avrà strascichi. Infatti, si potrebbero aprire questioni giudiziarie, per il ricorso di alcuni imprenditori. In gioco ci sono vicende di brevetti (che secondo alcuni potrebbero addirittura far invalidare le multe passate) e il modo in cui fu strutturata l'offerta di Autostrade per l'Italia che poi risultò vincente nella gara Anas per quelle tre statali.

Staremo a vedere. Ovviamente approfondiremo tutti questi aspetti, appena ce ne sarà tempo e modo.