Chi può dire come finirà la telenovela di queste ore sull'aumento dell'Iva? Ma una certezza c'è: benzina e gasolio aumenteranno in ogni caso. Abbiamo scritto che il Governo, per trovare i soldi necessari a evitare di portare dal 21% al 22% l'aliquota Iva dal 1° ottobre, ha previsto anche un inasprimento delle accise. Però dal 1° gennaio 2014 scatterà comunque un altro aumento, previsto già nel giugno scorso dal decreto del fare per coprire altre emergenze.
Il fatto è che benzina e gasolio sono sempre stati un bancomat per il Governo. Anche se ora "si è rotto", come ha dichiarato ieri l'Unione Petrolifera protestando contro l'ulteriore giro di vite preparato per cercare di coprire il buco dell'Iva.
Infatti, le stime più recenti del Centro Studi Promotor riguardano i primi otto mesi dell’anno parlano di 870 milioni che mancano all’appello rispetto al gennaio-agosto 2012: -3,5%, che nasce dalla combinazione del -4,7% dei consumi e del +1,2% del carico fiscale ponderato.
Non a caso, il rincaro pianificato dal decreto del fare (che sarà rimborsato alle aziende di autotrasporto merci con autocarri di massa superiore a 7,5 tonnellate) non è ancora noto: la norma si limita a stabilire che dovrà portare 75 milioni di euro per il 2014 e in base a questo l’agenzia delle Dogane dovrà fare i calcoli per fissare le nuove accise, che saranno ufficializzate con un provvedimento del direttore da adottare entro il 31 dicembre prossimo.
Sul calcolo dovrebbe influire il calo ormai costante dei consumi registrato negli ultimi anni e dovuto sia alla crisi sia ai continui aumenti delle accise. Quindi, è prevedibile che il rincaro 2014 venga fissato tenendosi un margine in più, proprio per compensare l’ulteriore calo dei consumi che si profila.