Mentre i ministri del Pdl sono stati tutti riuniti ad Arcore per salvare Berlusconi e il Governo, la vita del Paese continua. All'agibilità politica di Berlusconi la gente preferirebbe magari l'agibilità delle strade, ma le prime pagine dei media ci parlano, appunto, di Berlusconi. Così il ministro Lupi ha altro da fare (anche perché rimbrotta il capogruppo del suo partito Brunetta suul'Imu, notoriamente fuori dalle sue competenze istituzionali) e il suo collega Alfano (che è pure vicepremier) da un mese non trova il tempo per nominare il nuovo direttore della Polizia stradale.
Così si continua a far finta di niente sui rischi che i guard-rail siano montati male o non siano stati cambiati affatto su autostrade nei cui pedaggi paghiamo regolarmente la loro sostituzione.
E si fa finta di niente sulle incertezze dei vigili urbani, che ormai litigano tra loro sull'applicazione dello sconto del 30% anche sulle multe per divieto di sosta per le quali viene lasciato un preavviso sotto il tergicristallo: oggi alla schiera di chi propende per l'inapplicabilità dello sconto si è aggiunta, non senza un tocco di polemica verso i colleghi, l'organizzazione professionale Anvu. Il Codice della strada dà al ministero dell'Interno (sì, quello di Alfano) il potere di coordinamento, che fa capo alla Polizia stradale. La quale non si è espressa su questo punto delicato. Probabilmente lo avrebbe fatto, se solo avesse avuto al suo interno una persona in grado di assumersi la responsabilità di firmare una circolare importante, in altre parole un direttore. Ma la Stradale un direttore non ce l'ha, da un mese, dopo il trasferimento di Vittorio Rizzi al posto di questore a L'Aquila. Nel frattempo, c'è stata la tragedia del bus precipitato, ci sono stati esodi e controesodi di agosto e si sono aggiunte pure le inaspettate modifiche al Codice della strada (tra cui appunto lo sconto sulle multe) apportate in sede di conversione del decreto del fare: Ma evidentemente per Alfano alla Stradale un direttore non serve: meglio pensare a Berlusconi e forse pure agli assetti di potere fra alti dirigenti di polizia. La vita reale viene dopo.
Per fortuna, il decreto del fare ha anche sbloccato un bel po' di lavori, per un totale di 300 milioni di euro (Download Comunicato stampa 56 bandi agosto 2013): non solo le solite grandi opere di cui sempre si parla, ma anche le manutenzioni e gli ammodernamenti (anche di viadotti e gallerie) di cui nessuno parla ma di cui tanto ha bisogno la sicurezza stradale in Italia. Ora però si tratta di capire come verranno fatti questi lavori: sulle autostrade si fanno sempre, grazie ai soldi dei pedaggi, ma l'incidente del bus precipitato in Irpinia ha dimostrato che poi i controlli su ciò che viene fatto sono carenti.
Una parola di rassicurazione da parte del ministro di turno ci sarebbe stata bene, visto che peraltro i politici le parole non le lesinano. Ma stavolta evidentemente c'era altro da fare….