sulla distanza: i tempi lenti della giustizia italiana sono noti in tutto il
mondo. E alla fine le sorprese non mancano.
zona (Gaglianico e Salussola) avevano presentato ricorso e sembravano avviate
verso vittorie sicure, ma ora rischiano di rimetterci migliaia di euro per una
multa di appena 150 (circa: dipende dall'anno in cui è stata commessa l'infrazione): oltre alla sanzione raddoppiata rispetto a questo che è il minimo, c'è la condanna al pagamento delle (ingenti) spese processuali.
Perché?
I Comuni hanno resistito alle tante sconfitte in primo grado portando i multati
in appello, dove hanno avuto la fortuna di trovare giudici di orientamento
diverso. Ciò è dovuto anche al fatto che intorno a queste vicende l'aria pare
molto cambiata: la parte penale (quella sulla presunta manomissione di semafori
e apparecchi di rilevazione e sulle irregolarità negli appalti e nella gestione
dei sistemi) sta vedendo in prevalenza assoluzioni o addirittura
proscioglimenti.
C'è che dice che ci sono state pesanti interferenze romane e chi invece pensa che così giustizia sia fatta.
Nessuno saprà mai chi abbia ragione, anche perché le casistiche emerse sono variegate. Però una cosa è chiara: la questione delle multe automatiche ai semafori è nata male e probabilmente è stata gestita peggio. Sono stati troppi i Comuni che non si sono degnati di spiegare nemmeno come hanno scelto gli incroci da sorvegliare in automatico.