I raduni di appassionati sono cose meravigliose, ma quello delle Harley Davidson che c'è stato a Roma questo week-end dimostra che sono pure un'occasione per fare sciocchezze che su strada andrebbero sempre evitate. A parte i rumori e le turbative al traffico di cui in queste ore i romani si stanno lamentando, c'è il fatto che non si può viaggiare tutti in gruppo, ignorando le regole su dove ci si può fermare (soprattutto fuori città), sull'uso delle corsie e sulla distanza di sicurezza. Infatti questo è il comune denominatore tra l'incidente di ieri sul Raccordo anulare e quello di oggi pomeriggio sulla A12 ( Scarica INCIDENTE CON TRE HARLEY DAVIDSON IN A12). Entrambi hanno coinvolto Harley Davidson che partecipavano al raduno.
Nel primo caso, le moto in gruppo erano ben otto. Nel secondo, due harleisti procedevano affiancati sulla stessa corsia e non hanno evitato i mezzi di soccorso piazzati in autostrada per segnalare un cambio di corsia imposto dalla necessità di recuperare un altro harleista che aveva perso il controllo della sua moto in una curva.
So che adesso si scateneranno i commentacci dei motociclisti "duri e puri", quelli tutti pieghe e traiettorie, che vedono gli harleisti e le loro ingombranti moto come un'imitazione di quei lentoni degli americani e una dimostrazione d'incapacità di guida. Non voglio entrare in queste polemiche. Voglio solo dire che bisogna darsi una regolata.
Non solo nei raduni, ma anche nelle corsie rievocative e nelle semplici gite tra amici.