Sei anni di lavoro duro per arrivare a due decreti legislativi articolatissimi. Che chiariscono ed eliminano definitivamente alcuni punti controversi della normativa precedente, come illustrano benissimo questi video della Polizia stradale .
Ma non è tutto oro quel che luccica. Nel nuovo sistema ci sono anche tante complicazioni, che ora sarà difficile spiegare a tutti gli agenti che operano su strada e ai dipendenti della Motorizzazione. Dove, almeno in alcune sedi del Nord-Ovest, l’aggiornamento è avvenuto con un corso online disertato da molti, perché svolto in orario di lavoro pieno per il personale che svolge esami e controlli fuori dall’ufficio.
Ancor più difficile spiegare tutto ai cittadini. E il pasticcio sulle date di entrata in vigore fa sì che anche le forze dell’ordine siano in imbarazzo su strada.
Ma la cosa più sconcertante è che avere regole così complicate non garantisce affatto di avere patentati che sappiano guidare davvero: va bene aver introdotto requisiti più selettivi come nota la Fondazione Ania (
Scarica Dlgs commento Fondazione Ania), ma padroneggiare un veicolo in una manovra di emergenza e riconoscere al volo un rischio per poterlo evitare restano sogni, alla portata solo di chi può permettersi un corso di guida sicura e anche di ripeterlo e ampliarlo successivamente. Colpa delle regole, che non lo impongono.
Sarà anche stato per non gravare sulle famiglie, ma resta bizzarro che la Ue e gli Stati membri si trincerino dietro regole complicatissime su potenze e peso massimi dei veicoli guidabili con un certo tipo di patente, requisiti di età del conducente eccetera. Come se bastassero solo questi paletti per fare sicurezza stradale.