La rivoluzione nelle patenti e i suoi lati oscuri

Ci sono novità rivoluzionarie che però si fa fatica a presentare alla gente come tali. E' il caso delle nuove regole sulle patenti, che entrano in vigore sabato prossimo (19 gennaio) e che illustriamo oggi con una pagina sul Sole 24 Ore: l'unica cosa che fa davvero presa nella comunicazione è la scomparsa del patentino per ciclomotori e microcar, sostituito dalla patente AM. Ma, a pensarci bene, già il patentino era sostanzialmente come una patente (i requisiti erano grossomodo gli stessi) e l'unica differenza vera sarebbe che diventa anch'esso a punti; senonché, le sanzioni accessorie continuano a non essere applicabili ai minorenni (sono sostituite dalla revisione della patente, di cui sarà interessante scoprire la reale deterrenza), che poi sono la maggior parte dei titolari di questo tipo di licenza di guida.

E allora perché è una rivoluzione? Intanto perché praticamente si generalizza il fatto che la guida senza patente è un reato penale. Poi perché cambiano alcuni requisiti di età per guidare alcuni tipi di veicoli (soprattutto mezzi pesanti). Inoltre, ci sono tante novità sparse, riassunte da questo comunicato di www.poliziamunicipale.it ( Scarica Dlgs riassunto e problemi). Infine, non mancano i problemi. Dal fatto che non collimano i requisiti di età previsti per alcune patenti per autisti professionisti con quelli della Carta di qualificazione del conducente (Cqc, il documento che per questi autisti deve accompagnare la patente) all'impossibilità di accesso delle polizie locali ai database che renderebbero possibili reali controlli (e dire che ormai sono proprio le polizie locali a presidiare di più il territorio). Sulla vicenda della Cqc ci sarà venerdì una riunione alla Motorizzazione, che potrebbe essere decisiva. Vedremo…