Se siete di quelli che comprano i ricambi badando solo al prezzo o confidano esclusivamente nell'onestà del proprio meccanico, aprite gli occhi: in Italia, il giro d'affari dei pezzi contraffatti (e quindi potenzialmente pericolosi) si aggira sui 120 milioni di euro all'anno, secondo la stima di Econometrica (Scarica Contraffatti giro d'affari Econometrica). Vi pare una cifra incredibile?
Giusto stamattina è arrivata una notizia che dà l'idea di come ci si arriva. La Guardia di finanza ha fermato sulla superstrada Adriatica a sud di Bari (arteria nevralgica per i collegamenti con Balcani e Turchia) un camion carico di batterie "fasulle" (Scarica Batterie senza marchio Mola di Bari). Erano dirette a un'azienda romana.
I rischi per gli acquirenti sarebbero stati potenzialmente molti. Dalla semplice insufficienza di durata e potenza alla possibilità di incendio in caso d'incidente. Fino alla possibilità di smaltire le batterie esauste abbandonandole a inquinare l'ambiente (visto che non avevano etichette e quindi non erano tracciabili).
Ricordo infine che la contraffazione dei ricambi non va intesa nel senso "francese" (Oltralpe si considera contraffatto anche un pezzo di carrozzeria copiato, che non ha alcune pericolosità), ma come sinonimo di scarsa qualità che può compromettere la sicurezza.