Scrivono i giornali che i nuovi controlli automatici di velocità hanno "prodotto" 100.264 multe in quattro mesi (anzi anche meno, perché a giugno erano stati installati solo i primi due apparecchi): 25mila al mese, 800 al giorno. Scrivono i giornali che l'incasso è stato di un milione di euro e che i primi 400mila euro sono stati destinati nel più virtuoso dei modi: migliorare lo scandaloso asfalto della superstrada Milano-Meda, in modo da far innalzare il limite da 80 a 100 all'ora ad inizio 2013. Scrivono i giornali che su questo limite innalzato si vigilerà in modo più efficace ma meno punitivo, perché "la strage di verbali ha convinto la Provincia a modificare i sistemi di controllo", introducendo anche quello della velocità media, che non punisce chi supera il limite solo occasionalmente.
In verità i giornali – come spesso accade – hanno solo riportato più o meno fedelmente quello che si è detto alla conferenza stampa della Provincia di Milano. Che – bisogna ammetterlo – ha dato di sé un'immagine decisamente virtuosa. Ma chi conosce i fatti sa che non è proprio così: addirittura, potrebbe esserci stato uno spreco di denaro pubblico.
La chiave di volta della vicenda sta nel contestato bando con cui l'anno scorso la Provincia aggiudicò la fornitura e la gestione degli apparecchi. In particolare in due elementi.
1. Il canone di noleggio era basso e già all'epoca si sospettò che fosse un modo per eludere il noto divieto di commisurare l'importo alle multe comminate, imposto per non far cadere tutti nella tentazione di mettere su multifici senza badare alla sicurezza. Ovviamente non sapremo mai se il bando sia stato scritto con l'intenzione di eludere il divieto, ma sta di fatto che la Provincia ha già bruciato l'incasso: il bando prevede un "rimborso spese" per l'accertamento, che si è deciso di calcolare non solo in base alle spese reali (costi di ricerca al Pra delle generalità dei proprietari dei veicoli e notifica), ma anche "per ogni immagine archiviata e repertoriata" (come se fosse un costo reale e non una mera convenzione, visto che tutto viene fatto in via digitale e quindi non ci sono oneri per sviluppare le foto e trasportarle materialmente). Le spese sono "rimborsate" dalla Provincia, che poi le scarica sui trasgressori, come il Codice della strada prevede. Il problema è che la spesa viva effettiva è di una decina di euro (5,60 di raccomandata, il resto di visura Pra), mentre al trasgressore ne vengono addebitati 18,94. La differenza coincide col compenso del gestore, di cui ben 5,40 euro sono riconosciuti come costo dell'archiviazione dell'immagine. Forse sarebbe bene se al ministero delle Infrastrutture pensassero di imporre una tariffa massima per le spese, come hanno già fatto (dal 1998, se non ricordo male) per quelle di rimozione dei veicoli in sosta vietata.
2. La "trasformazione in tutor" del sistema non è stata decisa ora dalla Provincia, ma era prevista fin dall'inizio: c'era scritto espressamente nel bando. Piuttosto, si legge che i tratti su cui è progettata la rilevazione della velocità media sono brevi: da uno a tre chilometri. Né può essere diversamente: parliamo di strade con svincoli o incroci frequenti. E allora ne valeva la pena, visto che per queste lunghezze la differenza rispetto a un normale sistema di rilevazione della velocità puntuale è molto ridotta? Non certo ridotta è la differenza di costo degli apparecchi: il loro valore di listino è di circa 700mila euro, una cifra che può essere anche doppia rispetto a quella richiesta per la sola rilevazione puntuale classica. Senza contare le complicazioni: per stare dentro i requisiti del bando, si sono dovuti mettere insieme due apparecchi, uno per la velocità puntuale e uno per quella media, perché i sistemi integrati come il Tutor e il T-Red Speed non sono riusciti ad aggiudicarsi una gara che pareva tagliata su misura per loro. Così la Provincia si è esposta anche ai dubbi di chi ritiene non si possa utilizzare una combinazione di apparecchi, sia pure omologati. Il ministero delle Infrastrutture ha fatto sapere che ciascuno continua a funzionare indipendentemente, senza interferire con l'altro, quindi le rilevazioni restano valide. Ma per qualche settimana erano circolate voci di illegittimità delle multe. Ne valeva la pena?