Ieri sul Sole 24 Ore ho dato notizia che Giorgio Napolitano ha finalmente firmato il decreto presidenziale che attua l’obbligo di registrare alla Motorizzazione i nomi di persone e aziende che hanno in uso per più di 30 giorni un veicolo di cui non sono intestatari. Il caso tipico è quello del noleggio a lungo termine di auto aziendali. Ma ci sono tanti altri casi meno “innocenti” (prestanome, pregiudicati, furbetti eccetera). Che poi sono quelli che nel 2010 avevano spinto il legislatore a inserire nella riforma del Codice della strada (legge 120/10) anche quest’obbligo. E sono tra i motivi di tutto questo ritardo sia nello scrivere il decreto presidenziale attuativo sia nel farlo firmare al capo dello Stato (il Consiglio dei ministri lo aveva varato il 25 maggio scorso).
Oltre alle eterne gomitate che Motorizzazione e Aci si tirano in silenzio (tanto più ora, in tempi di spending review che minaccia la sopravvivenza), tra gli incagli incontrati c’era pure un certo “imbarazzo” su una questione su cui forse c’è pure da ridere. Ma che oggi, nell’Italia che soffre per la crisi e s’indigna per gli scandali, non va sottovalutata.
Mi riferisco ai tanti casi di vip che ricevono in comodato vetture di lusso dalle più blasonate case automobilistiche. Questi prestiti gratuiti spesso sforano il limite dei 30 giorni e quindi andrebbero registrati (almeno in teoria, poi bisognerà vedere la versione definitiva del decreto, che è “blindata” e pare sia stata modificata rispetto a quella circolata prima del Consiglio dei ministri del 25 maggio). Ma questo crea tracce che non fanno piacere né alle case automobilistiche né ai vip.
Come mai? Fondamentalmente per due motivi.
1. Si apre un altro squarcio su come funzionano davvero certe prassi, certi rapporti. Sia chiaro: non siamo ai livelli di Fiorito e compagni. Anzi, magari Fiorito si fosse fatto regalare una supercar da una casa automobilistica: non se la sarebbe comprata coi soldi della Regione Lazio pagati dai cittadini e destinati in teoria all’attività politica. Però sapere che le auto dei vip sono in realtà dei regali offusca l’operazione, sminuisce l’immagine dell’auto: indica quantomeno che non è stato il vip a scegliersela col suo gusto raffinato.
2. Di questi tempi, la gente si chiede come mai si continui a regalare tanto a chi ha già tanto, mentre sempre più persone non riescono ad arrivare dignitosamente alla fine del mese.