Tir: 100 controlli, 100 cronotachigrafi alterati

Policecontroller

Queste sono le armi che si confrontano più di frequente nella battaglia quotidiana dell'autotrasporto: piccole calamite per alterare il funzionamento dei cronotachigrafi e computer per leggere questi ultimi (si vede anche la scheda da inserire nel pc, fornita alle forze dell'ordine da Camere di commercio e gestori delle strade). A volte i camionisti che (spesso per spirito di sopravvivenza) taroccano i cronotachigrafi usano anche armi più sofisticate. In ogni caso, la battaglia è sempre in corso, nonostante non emergano grandi numeri: per esempio, lo scorso fine settimana la Stradale di Genova ha beccato due "tarocchi" sulle autostrade intorno alla città (il comunicato potete leggerlo in calce a questo post). Il punto vero del problema sta nelle percentuali: quando si organizzano servizi mirati, le violazioni sono spesso al 100% dei veicoli controllati (anche se la selezione dei mezzi da fermare viene fatta con un certo "occhio clinico").

Di questo dato si parla solo tra addetti ai lavori e quindi non c'è consapevolezza né tra i controllati né nell'opinione pubblica. D'altra parte, se anche se ne parlasse di più, la deterrenza non aumenterebbe: quel 100%, in valore assoluto, equivale più o meno a cinque infrazioni su cinque controlli. Infatti, ci sono da fare operazioni piuttosto laboriose (anche burocraticamente) e quindi in sei ore di servizio una pattuglia dedicata non può fare di più. I camionisti lo sanno e i loro committenti pure.

Dunque la giostra continua. I guidatori vengono sfruttati e rischiano di causare incidenti, in cui possiamo essere coinvolti tutti noi.

ALTERAZIONI AL CRONOTACHIGRAFO

Le astuzie utilizzate dagli autotrasportatori per guidare più di quanto previsto dal Codice della Strada sono in continua evoluzione. Per tale motivo, i controlli che vengono svolti dalle pattuglie della Polizia Stradale sono improntati a debellare questo fenomeno. 

Gli incidenti stradali causati da automobilisti colti da “colpo di sonno” hanno spesso esiti gravissimi, ma se al posto di un'autovettura c'è invece un mezzo pesante le conseguenze hanno effetti devastanti. 

Nello scorso fine settimana due autotrasportatori che transitavano sulla rete autostradale ligure, hanno provato a fare i furbetti alterando il cronotachigrafo, che è l’apparecchiatura che registra le ore di guida di mezzi pesanti e autobus per controllare che gli autisti non guidino per più di otto ore giornaliere.

Il risultato è stato che si son visti ritirare la patente di guida per un periodo che va da 15 giorni a 3 mesi e comminare una sanzione di 1500 euro. 

Il primo, proveniente da Napoli e diretto in Francia, è stato controllato da una pattuglia autostradale della Sottosezione di Sampierdarena. Gli agenti si sono insospettiti quando, analizzando le stampe del cronotachigrafo, si sono accorti che i chilometri percorsi dal veicolo non corrispondevano con quanto registrato. 

All’interno del cruscotto il camionista aveva pensato bene di occultare una calamita potentissima che fungeva da telecomando per bloccare il cronotachigrafo e alterare i tempi di guida e riposo. 

Anche il secondo autotrasportatore proveniente dalla Toscana ha utilizzato una potente calamita posizionandola sul sensore del motore in modo tale da disattivare i dati registrati dal cronotachigrafo digitale. 

In questo caso, il mezzo pesante è stato accompagnato presso i locali della Sottosezione dove, grazie ad una nuova tecnologia in dotazione ai reparti della Polizia Stradale, è stato scoperto il trucchetto. 

Attraverso il software "Police Controller" infatti, fornito dalla Società Autostrade per l’Italia – 1° Tronco, gli operatori hanno verificato i dati salvati sul microchip della carta tachigrafica del conducente, riscontrando che il mezzo pesante aveva già percorso 57 chilometri senza che ciò fosse registrato. 

Senza patente e con una pesante sanzione da pagare, i due conducenti dovranno anche effettuare una sorta di revisione straordinaria del veicolo prima di riprendere la circolazione.

  • eduart |

    Chi è quel genio che scrive i titoli?!!!
    Allora, anch’io, povero camionista, ho il dirito di fare sillogismi a caso: se Sallusti ha scritto una cosa non vera,allora 100% dei giornalisti sono bugiardi, distorsori della realta, criminali etc etc.
    Ma vi rendete conto che nel snodo di Genova passano tutti i giorni centinaia di migliaia di camion, e che non sono 3-4 o cento camionisti disonesti che rapresentano tutta la categoria?
    Se mettiamo il numero dei camionisti e dei giornalist disonesti, in raporto con il numero tottale dei membri di ciascuna categoria, son sicuro che voi giornalisti sareste “vincitori”.

  • no name |

    I camionisti veri, quelli che sanno guidare, ormai li protegge il wwf, come una specie in via di estinzione. A loro, rovinati dal cartello dei committenti che da 15 anni giocano al ribasso sui compensi, si è sostituita una compagnia di giro di cavalieri di ventura delle più disparate nazionalità, con patenti e abilitazioni tutte da discutere…
    Ma alle aziende va benissimo così: l’unico interesse è che il trasporto costi poco, pochissimo, sempre di meno. E non intralci la logistica dei magazzini. Se poi l’autista, ubriaco di stanchezza, alcol o cocaina ammazza qualcuno, c’è sempre l’assicurazione per coprire i danni. E in Italia, nonostante la legislazione comunitaria la preveda, la corresponsabilità in giudizio del committente resta una chimera.
    Non c’è bisogno di invocare mani pesanti. Basterebbe che alcuni circoli industriali italiani non avessero da trarre profitto, come fanno da anni, da questa situazione…

  • flori2 |

    I camionisti sono fonte di tansissimi disagi e pericoli verso gli altri automobilisti. Non riposano e guidano a zig-zag, leggono il giornale mentre guidano, occupano 2 corsie delle autostrade, tengono i mezzi senza manutenzione e le loro gomme scoppiano spesso. Bisogna andare con la mano pesante contro chi viola le norme.

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