Autovelox Milano-Meda: di tutto, di più

Sulla Milano-Meda la polemica è sempre in agguato, come autovelox e affini. Su YouTube a inizio estate sono stati messi filmati eloquenti.

Un Autovelox nascosto nonostante quasi certamente la scena si riferisca a dopo che era stato imposto l'obbligo di presegnalazione e visibilità (4 agosto 2007), anche se ho i miei dubbi che potesse funzionare (non vedo una macchina fotografica) e quindi potrebbe anche essere anche un'imprudenza degli operatori che hanno lasciato incustodita qualche decina di migliaia di euro di attrezzature:

 

Una pattuglia che aveva messo regolare segnale mobile di preavviso ma poi si è appostata il più vicino possibile a un ostacolo che potesse nasconderla:

 

 e un controllo fisso abbastanza ben segnalato ma che viene svolto con un apparecchio che sembra un ibrido poco giustificabile tra due modelli di altrettanti produttori diversi (ne riparleremo a giorni):

 

Sapete che per me l'obbligo di presegnalazione e visibilità di tutti i controlli di velocità è una buffonata. Inoltre, osservando i filmati, si nota una certa ipersensibilità da parte di chi li ha girati. Ma ciò non toglie che, se una pattuglia viola una regola, dà un cattivo esempio e deve avere un'ottima ragione per farlo.

Potrebbe anche essere la necessità di far diminuire gli incidenti su una strada che si rivela pericolosa, ma allora ce lo dicano chiaro e tondo e dichiarino che la loro disubbidienza alla legge è a fin di bene e chiedano civilmente di cambiare la norma. Altrimenti resterà sempre il dubbio che quelle pattuglie vengano mandate lì da sindaci e assessori solo per fare cassa.

Una sensazione corroborata dai precedenti della Milano-Meda: dopo una stagione – due anni fa – di purgatorio a 70 all'ora e relatove polemiche, si è arrivati a 80. Ma ai tantissimi utenti di questa superstrada che collega mezza Brianza al capoluogo questo non basta.
I problemi sono due:
– siamo sull'unica arteria veloce della zona (la solita zona del Nord di pianura, dove si saranno anche costruite deliziose villette e capannoni che sono un inno all'operosità, ma lo si è fatto con ben poca pianificazione del territorio, spesso come nell'Italia più brutta);
– per questo motivo, nelle ore di punta bisogna anche gridare al miracolo se si riesce a tenere una media di 80 all'ora, ma quando non c'è traffico il limite è decisamente basso (e qui non voglio sposare le dichiarazioni fatte a giugno da un rappresentante degli artigiani brianzoli, secondo cui per lavorare bisogna correre: piuttosto, per correre si facciano costruire le infrastrutture adatte!).

  • maxante |

    Si ripete la solfa: limiti impossibili per poi fare cassa a dispetto dei requisiti strutturali delle strade. Aspetto quel buontempone del sig. QuijotePorSiempre (….) che se la prende come molti altri ipocriti del resto, con la favola della velocità=pericolo e sono poi magari quelli che superano l’auto della ripresa in pieno eccesso di velocità. Ripeterò fino all’esasperazione della necessità del rispetto intransigente dei limiti di velocità, ma che questi siano adeguati a automobili attuali ed alla struttura della strada su cui vengono posti senza approfittarne per lesinare in infrastrutture complementari quali una corretta progettazione viaria.

  • marco |

    Più che un problema di sicurezza, la milano-Meda è paraganabile a una autostrada a 2 corsie, sono il volumi di traffico che fanno aumentare la sinistrosità… e non la velocità…
    Nei giorni feriali la mattina salle 6,30 c’è traffico e code, la sera dalle 17 in poi… altre code in direzione meda ma nei week end il traffico è scarso e i 110 km/h sono più che dovuti.
    La scusa della sicurezza cozza con la mossa di portare a 70 km/h il limite… perchè se la gente guida in maniera criminale provaca danni anche a 70 km/h!!!
    forse sarebbe meglio la presenza dei vigili o della polizia stradale in pattuglia e non i vigili nascosti con l’autovelox

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