Clandestini in mare: si muore molto più che in strada

Scusate l’ignoranza, ma a me ha colpito molto la notizia che nell’ultimo anno in mare sono scomparsi 2.500 migranti che venivano verso l’Italia. L’ho scoperto sabato notte alle 2, guardando uno di quei reportage che riesci a guardare solo a quell’ora, per smaltire l’adrenalina di un turno travagliato di chiusura di giornale. Duemilacinquecento morti sono circa la metà di quelli che fa la strada. Ma su strada si muovono un’intera nazione di 60 milioni di persone e tanti camionisti e turisti stranieri, mentre i migranti del mare dovrebbero essere – a naso – molti di meno.
Quindi, le probabilità di morire in una traversata clandestina sono molto più alte e il numero assoluto dei morti è impressionante. Probabilmente tra dieci anni sarà paragonabile a quello che fa la strada.
Non do giudizi. I benpensanti di sinistra inorridiranno, i cinico-malpensanti diranno che è un modo come un altro per fare selezione naturale. Io mi limito a invitarvi a riflettere.