Quante polemiche per un caschetto! Su "Quattroruote" di agosto c'è un servizio che sostanzialmente chiede l'obbligo di casco per i ciclisti (ne muoiono troppi, questo è uno dei buchi neri delle strategie europee di dimezzamento dei morti su strada) e prontamente la Fiab (che rappresenta i ciclisti giustamente interessati a fruire delle strade) ha risposto che è un falso problema ( Scarica Casco FIAB A QUATTRORUOTE INUTILE OBBLIGO CASCO BICI). Nulla di nuovo: la Fiab da anni fa notare che in Italia tutto si fa tranne che incentivare la mobilità ciclistica, per cui introdurre l'obbligo del casco creerebbe un ulteriore disincentivo e non darebbe i benefici sperati, perché i caschi per bici proteggono effettivamente solo fino a 25 km/h, quindi di fatto solo se si cade da soli. La Fiab calca un po' troppo i toni, anche se riconosce che comunque un buon ciclista il casco dovrebbe portarlo comunque, se non altro per diminuire le probabilità di farsi male seriamente.
Ma a me il punto sembra un altro. E mi suggerisce che tutta la polemica è infondata.
Infatti, cerchiamo di essere pragmatici. Anzi, per un attimo concediamoci pure il sogno che s'imponga l'obbligo di casco in bici e che ci siano persino frotte di agenti attentissimi a controllare che venga rispettato. Ma immaginiamo che fermino un po' di gente senza casco: come pensate che riescano a fare il verbale, se in bici non è obbligatorio avere alcun documento, per cui si può benissimo fornire generalità false, in modo da non poter mai ricevere alcuna cartella esattoriale? Questo è uno dei principali motivi per cui si tende a non punire ciclisti e pedoni, diciamocela tutta. Se le cose stanno così, inutile dividersi su un obbligo che resterebbe inesistente anche se fosse imposto.