Da oggi velocità media sotto tiro anche su tre statali. Una storia complessa

La rilevazione della velocità media sulle statali parte oggi, sulle tre strade individuate già nel 2009 tra quelle più pericolose: Aurelia, Domiziana e Romea. I tratti sotto controllo sono uno per ciascuna di queste strade: sulla SS1 Aurelia dal km 11+950 al 23+500 (appena fuori Roma), sulla SS 7-quater Domiziana dal km 44+500 al 54+300 e sulla SS 309 Romea dal km 1+680 al 7+080 (subito dopo Ravenna).

Gli apparecchi si riconoscono così.

Dunque, si parte oggi dopo un lungo periodo necessario a espletare gare d’appalto complesse (e con qualche intoppo, cui non sembrano estranee nemmeno pressioni politiche e delicate storie di brevetti), è stata scelta la versione più recente ed economica del Tutor di Autostrade per l’Italia, che rileva i passaggi non con spire di costosa installazione nell’asfalto ma con radar integrati nei portali di rilevazioni, che sono anche facilmente spostabili. Questa versione, sviluppata con l’Anas, è stata ribattezzata Vergilius. Come il Tutor, è in grado di rilevare anche la velocità istantanea nel passaggio sotto il portale, opzione di fatto utilizzata solo quando non è possibile utilizzare la velocità media (perché nebbia, precipitazioni o cantieri rendono disomogeneo o non determinabile il limite da rispettare sull’intero tratto sotto controllo). In ogni caso, se l’apparecchio viene impiegato in modalità “velocità media” non può esserlo anche in modalità “velocità istantanea” e viceversa: lo stabilisce il decreto ministeriale di approvazione del Tutor.

In ogni caso, quello di oggi non è il debutto assoluto del controllo velocità media sulla viabilità ordinaria: Tutor ne sono stati installati già in città a Torino (con uno spreco di danaro che può anche insospettire) ed è in predicato Genova per la Sopraelevata, mentre il "cugino" Celeritas c'è ad Arcola (La Spezia) e Bagnolo di Po, con annesse polemiche. Dunque, c'è un debutto solo in relazione alle strade statali. Dove comunque non c'è da aspettarsi che il sistema raggiunga un'estensione paragonabile a quella del Tutor in autostrada (presente ormai sul 40% della rete di Autostrade per l'Italia, il principale gestore del Paese): spesso si susseguono in modo molto ravvicinato incroci, svincoli e accessi laterali, per cui molti veicoli possono uscire ed entrare dopo l'inizio e prima della fine di un tratto controllato e quindi possono sfuggire alla rilevazione della velocità media.

  • Gian Carlo Ariosto |

    Caro Caprino, in decisa controtendenza con il mercato (che lamenta perdite a due cifre, e la prima è un 2…) ho appena cambiato auto: quella nuova (una normalissima Astra, non un’ammiraglia…) monta di serie il Cruise Control.
    Splendido oggetto! Basta preoccupazioni per Tutor e Vergilius: bisogna invece continuare a preoccuparsi (e molto…) degli autovelox-trappola, come a Manerbio (BS) dove il limite di 90 km/h della statale scende improvvisamente a 50 km/h per poche centinaia di metri di territorio comunale, peraltro totalmente privo di case, ma naturalmente la polizia municipale piazza l’autovelox con due fotocamere, in modo da pizzicare i malcapitati in entrambi i sensi di marcia!
    Venni multato per aver attraversato le suddette forche caudine alla folle velocità di 63 (sessantatre!) km/h…

  • Alessandro |

    Ho l’impressione che l’omologazione del Vergilius sia la stessa del Tutor senza spire (l’estensione del 5 settembre 2011). Il bando di gara DG 05/09 dell’Anas che riguardava proprio l’adozione di un sistema per il controllo della velocità media prevedeva l’omologazione del sistema in capo all’offerente; in questo caso Autostrade per l’Italia spa con il suo Sicve Tutor. Cosa bizzarra è che Autostrade per l’Italia spa voltura tutte le omologhe in capo a se il 9 dicembre del 2010 (incomprensibile harakiri? o furbata all’italiana della serie io posso tutto?) giustificando con un affitto di ramo d’azienda ad Autostrade Tech spa (società che si aggiudicherà successivamente l’appalto da 150 milioni di euro per il sistema di pedaggiamneto in free flow di Anas spa DG 13/10). Il trasferimento dell’omologazione del 9 dicembre 2010 è un atto nullo, quindi chiunque sia stato sanzionato con sistemi omologati da Autostrade per l’Italia spa e poi trasferiti ad Autostrade Tech spa può impugnare il verbale per nullità ma c’è di più chi avesse pagato e gli fossero stati levati i punti patente può chiedere la restituzione delle somme e dei punti (ripeto solo quelli dopo il 9 dicembre 2010). Infatti, l’art. 45 del Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 – Nuovo Codice della Strada – e successive modificazioni e l’art. 192 del D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 – Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada – e successive modificazioni, regolano l’omologazione delle apparecchiature. Più precisamente, il comma 5 dell’art. 192 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada, recita testualmente che “la omologazione o la approvazione di prototipi è valida solo a nome del richiedente e non è trasmissibile a soggetti diversi”. Difatti l’omologazione rilasciata dal Ministero è esclusiva del richiedente vuoi persona fisica e vuoi persona giuridica, un diritto assoluto intrasmissibile. So per certo (perchè sono stato interpellato al riguardo per un supporto tecnico e giuridico sulla questione avendoci lavorato) che è stata costituitta un’associazione per promuovere una class action nei confronti di Autostrade Tech spa e della Polizia Stradale per la restituzione delle somme pagate per i verbali con rilevazioni di infrazioni dal 9 dicembre 2010 ad oggi.
    Se quindi come io penso, l’omologazione sarà la stessa con cui il Vergilius può sanzionare, che dire…non preoccupatevi…i verbali sono nulli per nullità di omologa.

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