Attenzione: se andrà in porto (come sembra) l'ultima proposta di legge di modifica del Codice della strada di cui scrivo oggi sul Sole 24 Ore, cambierà di fatto il criterio di punibilità per la droga alla guida. E saranno dolori per molti, anche insospettabili: mentre attualmente per far
scattare le sanzioni è necessario dimostrare che il conducente stava guidando
“sotto l’effetto” di droghe, in futuro basterà che nei test si trovino tracce di
presenza di sostanze stupefacenti nell’organismo. Infatti, la proposta di legge
di modifica afferma che i controlli devono semplicemente accertare che
l’interessato abbia “fatto uso” di droghe, perché con i mezzi e il personale
attualmente a disposizione è difficile documentare che il guidatore è in
condizione di “sotto effetto”. Ma spesso le sostanze assunte nei giorni e nelle
settimane precedenti restano presenti, anche se non fanno più effetto e quindi
non compromettono più la capacità di guidare.
comporta sanzioni pesanti: ammenda da 1.500 a 6.000 euro, arresto da sei mesi a
un anno, sospensione della patente da uno a due anni, decurtazione di 10 punti.
Le sanzioni (esclusa la decurtazione) sono aumentate da un terzo alla metà per
neopatentati e conducenti professionali. La patente viene revocata se il reato
viene ripetuto nel giro di un triennio.