Sono provvisori, ma sono arrivati. E, per l'Italia (Scarica ACI-ISTAT 20 giugno 2012), sono più incoraggianti della media europea, almeno dal punto di vista della riduzione della vittime: il tasso di mortalità italiano, invece, continua a essere più alto che nella media del resto d'Europa. I dati sugli incidenti stradali nel 2011, quindi, danno un po' di ottimismo. Ma andranno confermati a fine anno: il nostro sistema di rilevazione migliora solo lentamente e solo nel 2013 dovrebbe fornire dati aggiornati in linea con i tempi europei. Il problema più grosso, però, è un altro: la statistiche sembrano rivelare la voragine delle truffe assicurative.
Il tema è stato rilanciato dal nuovo presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, che nel commentare i dati provvisori 2011 è tornato un attimo su quelli definitivi 2010: 300mila feriti ufficialmente rilevati dalle forze dell'ordine, contro un milione di risarcimenti per lesioni a persone a carico delle assicurazioni. Certo, moltissimi incidenti sfuggono alle rilevazioni, perché fortunatamente sono lievi e non richiedono l'intervento di agenti e soccorsi. Ma è possibile che siano 700mila, tenuto conto che proprio gli urti lievi sono quelli che fanno meno male? Quindi, il sospetto che ci siano tante frodi è fondato.
Certo, Sticchi Damiani tira fuori questo argomento perché l'Aci è molto impegnato ad affermare il suo ruolo nell'ambito della bufera che potrebbe abbattersi sulla pubblica amministrazione con la spending review. Ma il problema che lui solleva esiste ed è serio.