Anche sulle statali parte il controllo della velocità media. le prime multe saranno comminate a luglio, più di tre anni dopo i primi annunci e due anni abbondanti dopo che l'Anas ha aperto le buste della gara d'appalto per la fornitura degli apparecchi, vinta da Autostrade per l'Italia col Tutor. Apparentemente non ci sono sorprese: le strade interessate restano quelle annunciate a suo tempo (Aurelia alle porte di Roma, Domiziana e Romea). Però cambia il nome dell'apparecchio, ribattezzato Vergelius. Un semplice cambio di etichetta? Mica tanto.
L'Anas ha garantito di aver sviluppato Vergelius in casa, a conferma della sua antica diffidenza per il Tutor. Come ipotizza SicurAUTO, potrebbe anche esserci un problema di brevetti: pare che Vergelius sia l'ultima versione del Tutor, quella senza le spire nell'asfalto (che finora erano l'argomento forte di Autostrade per l'Italia proprio nelle cause sui brevetti). Inoltre, tutto il settore del controllo di velocità è sempre stato delicato e irrequieto, tanto più negli ultimi anni, quando si sono aggiunti tanti apparecchi e nuovi concorrenti. Tra questi, anche il gruppo Finmeccanica, col rivale diretto del Tutor, quel Celeritas venuto alla ribalta nelle indagini sulla Cricca per una telefonata di Paolo Berlusconi ad Angelo Balducci. Insomma, ce n'è abbastanza per stare prudenti.
Prudenza ci vorrà anche nel valutare gli effetti dei nuovi controlli sulla sicurezza: rispetto alle autostrade, le statali sono meno controllabili ai fini della velocità media, perché spesso hanno incroci e accessi frequenti e quindi non pochi utenti che li utilizzano sfuggono alle rilevazioni. Anche le superstrade, in media, sono meno controllabili, perché gli svincoli sono di solito più ravvicinati che in autostrada.