Silenzio assoluto. E' quello che è calato sul superbollo per le auto potenti, dopo le polemiche iniziali e tutta la scia di negatività indotta che il generale inasprimento del fisco ha lasciato sul mercato (pensate al fantasma del redditometro che aleggia sempre, di rinvio in rinvio). Così, mese dopo mese, chi ne ha una e arriva alla scadenza del bollo normale, sta pagando senza fare notizia. Oppure sta ritargando la macchina all'estero, così sfugge non solo alle tasse ma anche al caro-Rc auto. Il problema è che pure l'agenzia delle Entrate si è adeguata al silenzio, per cui non si è mai capito ufficialmente come vadano contati i periodi di cinque dopo i quali si ha diritto alle riduzioni stabilite in base all'età dell'auto.
Mi ero confrontato con persone esperte e tutti eravamo giunti alla conclusione che la norma sul superbollo (articolo 16 del Dl 201/11, il "salva Italia") andava interpretata nel modo meno favorevole al cittadino. Poi però…
La norma dice che il diritto allo sconto matura "dopo" il quinto (e poi decimo, quindicesimo e ventesimo anno), quindi avevamo inteso al sesto, undicesimo, sedicesimo e ventunesimo anno. Nessuno aveva smentito questa interpretazione, nonostante io e qualcun altro avessimo chiesto all'Agenzia un chiarimento, che non è mai arrivato. E molti possessori di auto del 2007 e del 2002 sono stati per lungo tempo ad attendere un'interpretazione più favorevole, che non è mai arrivata.
Ora l'Agenzia, ha messo online un software per il calcolo del superbollo in base al numero di targa. Qualcuno di questi proprietari ha così scoperto che i benefici scattano al quinto, decimo, quindicesimo e ventesimo anno. Come avevano sempre sognato. Errore nel software? Cambio d'idea da parte dell'Agenzia? Non si sa: non è ancora uscita nemmeno una riga di spiegazione ufficiale.