A Roma arrivano i guardrail. E gli autisti ora non possono più telefonare. Conquiste dopo decenni

Finalmente buonsenso e legalità fanno capolino nell'incredibile storia dei guard-rail che mancano sul trafficato vialone del Foro Italico, a Roma. Un percorso che si allaccia alla Tangenziale, dove non mancano altre insidie mortali legate alla segnaletica. Mentre su altre strade romane si muore altrettanto incredibilmente per cartelloni pubblicitari abusivi, tanto che la Fondazione Luigi Guccione a metà gennaio ha organizzato una manifestazione con tanto di diffida al Comune (Scarica Diffida Roma Flg 14 gennaio 2012 (1)).

Dopo un decennio di silenzi, adesso il Comune dichiara che su via del Foro Italico si sta attivando. Lo riferisce il consigliere municipale Massimo Inches, che ha sollevato il problema. Miracolo? No: forse più semplicemente è paura. Perché Inches ha minacciato di usare una norma che andrebbe usata da tutti. Ma che, se lo fosse, diventerebbe carta straccia. Ora vi spiego, facciamo subito.


La norma è l'articolo 5 del Codice della strada, uno dei pochi a non cambiare nella sarabanda di modifiche al Codice che si sussegue da anni (a proposito: l'altro ieri è passata la proposta di vietare di tenere in mano il cellulare agli autisti di bus e ai conducenti dei mezzi di servizio per la manutenzione delle strade, finora incredibilmente esentati per vent'anni). L'articolo 5 consente al ministero delle Infrastrutture di diffidare gli enti proprietari a provvedere a ristabilire il rispetto di "norme giuridiche", comprese quelle sulla sicurezza di una strada. Quando gli enti restano inerti e c'è "grave pericolo", il ministero deve intervenire direttamente per eliminarlo, addebitando poi all'ente le spese per l'intervento.

L'avete mai visto fare? No, vero? Il fatto è che si cerca sempre di rimediare "con le buone", per non attivare procedure rognose da seguire e con esito incerto. Pensate al caso di un Comune con le casse perennemente vuote: come fa poi il ministero a rivalersi? Dunque, si cerca di usare l'intelligenza, evitando di innescare situazioni senza uscita.

Ma questo lo si può fare finché le segnalazioni che giungono al ministero sono relativamente poche. Se tutti denunciassimo tutto, il sistema s'ingolferebbe nelle stanze del ministero, perché non si riuscirebbe a smaltire le segnalazioni.

  • GoldWing98 |

    @buell-er; “però se viaggiavi a 50km/h (non penso che li segni neanche il tachigrafo della moto…) e cadi non ci arrivi al cartello ghigliottina ;)”
    Ci arrivi eccome!
    P.S. I 50 li segna, sia il tachimetro che il gps della moto.

  • cinico |

    il punto è che se su una strada privata, per esempio interna ad un consorzio, si mette qualcosa che non ci deve essere e qualcuno ci si fa male il proprietario della strada se la vede comunque con il tribunale e se datore di lavoro per la 626 anche con il penale
    in identiche circostanze in strada aperta il comune o la agonizzante provincia no, basta sanare nel CdS questo punto e tutto va a posto per miracolo perchè di andare in galera i sindaci non hanno voglia ma finchè non la rischieranno non si daranno mai da fare
    quanto alla velocità un mio amico contro un palo che non ci doveva essere ci è finito con un volvo a velocità codice e per poco non perdeva una gamba
    quindi non è questione di a quanto vai, che semmai aggrava il problema, ma del fatto che li’ il cartello non ci deve essere e punto
    l’italia non andrà mai a posto finchè anche i colletti bianchi (categoria di cui faccio parte) non andranno in galera vera e a migliaia all’anno.

  • buell-er |

    si però parecchie volte caro GoldWing rispettare i limiti per i motociclisti sarebbe salutare… e di motociclisti che vanno a velocità da codice non ne ho mai visti! se ci sono i limiti vanno rispettati! Lo stesso esempio potresti farlo sull’utilizzo del casco… hai ragione che soprattutto qui in Italia sia i limiti che l’arredo stradale sono a dir poco scandalosi; però se viaggiavi a 50km/h (non penso che li segni neanche il tachigrafo della moto…) e cadi non ci arrivi al cartello ghigliottina 😉

  • GoldWing98 |

    @ Giancar. Se io (motociclista) cado e mi faccio male contro un segnale messo male, rileva poco che io stessi rispettando il limite o no, perchè quel segnale, semplicemente, è messo male, non doveva stare lì in quel modo.
    I segnali (e tutto l'”arredo stradale”) devo essere messi in modo da minimizzare (o almeno non ampliare) gli errori umani (o le violazioni del codice della strada).
    Altrimenti tanto varrebbe lasciare quei guard-rail assassini (come ghigliottine) che infestano quasi tutte le nostre strade. Oppure anche per quelli si può fare il seguente discorso?
    “Quel motociclista è morto perchè il guard-rail gli ha tagliato la testa, ma la colpa è sua perchè è scivolato!”

  • giancar |

    Ormai è tutta colpa dei comuni.
    Non ultima la denuncia fatta da quel motociclista che transitando a 120 all’ora su una strada con limite a 50 disturbato da un auto è caduto e si è tranciato di netto una gamba sbattendo contro il segnale di limite della velocità.
    Ormai qualsiasi cosa succede su una strada è colpa dell’ente proprietario della strada.
    Una grossa fetta dei bilanci comunali è spesa per assicurazioni e contenzioso.

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