Stasera a Roma ci sarà la prima nazionale del film Young Europe. Che – come ho potuto vedere dal trailer – si presenta come una pellicola "normale": una storia di vite di ragazzi di oggi che s'intrecciano per l'Europa, con ritmo e buona fotografia. Insomma, nulla di barboso (ma poi il giudizio definitivo ve lo darò domani, quando avrò visto tutto il film). Una cosa che suona strana per una pellicola che "normale" non è: il suo scopo non prettamente artistico ma educativo. Perché Young Europe è il film nato da Icarus, la campagna sulla sicurezza stradale "adottata" dalla Ue sul modello italiano (Scarica Brochure ICARUS IT , Scarica Bozza comunicato icarus 28 novembre1 (2) ).
In particolare, i protagonisti di Young Europe sono tagliati sui tre modelli di giovane guidatore/guidatrice che sono venuti fuori dalla ricerca nelle scuole che è il cuore di Icarus: come dall'italiano Icaro, sono usciti un profilo aggressivo e menefreghista, uno intermedio e uno virtuoso. Un modo per far sentire lo spettatore in grado di identificarsi con uno di essi e, quindi, di fare breccia nella sua coscienza.
La sfida è soprattutto di fare breccia in modo duraturo. Perché sembra che gli spot choccanti non bastino: non toccano i giovani (che si sentono estranei alla possibilità di avere un incidente) e pure sugli adulti hanno un effetto nel breve, che pare si perda col passare del tempo.