Tutti a Trento per immatricolare con Ipt scontata. Le altre Province devono rincarare e perdono gettito: storia di un inasprimento-boomerang

Lo avevamo previsto, ma fa impressione lo stesso: a ottobre, nel calo generale dovuto all'entrata a regime degli inasprimenti dell'Ipt, Trento ha avuto un boom. Perché sta in una regione a statuto speciale, dove – per un doveroso principio di autonomia che declinato nel disfacimento di oggi declina in privilegio e bizantinismo – certe leggi statali per poter essere applicate vanno recepite localmente. E in queste zone le Province si sono fatte due conti, scoprendo che rinunciare ai rincari comporta un guadagno, perché gli operatori di noleggio e leasing fanno presto a spostarsi dove si paga meno. Cosa che è accaduta puntualmente e ci sono già i primi due nomi di chi l'ha fatto: Bmw Financial Services e Arval.

Quest'ultimo è un nome pesante: oltre a far parte di un gruppo europeo importante (Bnp-Paribas) e ad essere uno dei principali operatori del noleggio a lungo termine in Italia, il suo amministratore delegato Paolo Ghinolfi è pure presidente dell'associazione di categoria (Aniasa). Dunque, se si è mosso lui… E infatti la cosa ha provocato reazioni politiche.

La Provincia di Firenze ha protestato, com'è giusto che sia. Ma, tra le sue argomentazioni, ci ha messo anche il fatto che l'Arval si sarebbe trasferita completamente a Trento, cosa che ovviamente non è nemmeno lontanamente nei piani di Ghinolfi: per poter immatricolare in una data provincia, basta avervi aperto solo una sede secondaria. In pratica, anche un ufficetto con un impiegato che porta le carte a uno Sportello telematico dell'automobilista e, ottenuta l'immatricolazione, spedisce targhe, carte di circolazione e certificati d proprietà alla sede centrale, che resta tranquillamente a Scandicci (alle porte di Firenze). Nessun illecito: la legge lo consente, non approfittarne sarebbe una colpa per un amministratore delegato, che non gestirebbe bene i soldi dei suoi azionisti. Il difetto sta nelle norme e nel sistema fiscale.

Resta una domanda: alla Provincia di Firenze tutto questo lo sanno (e quindi hanno montato ad arte la polemica) oppure hanno agitato lo spettro del trasferimento di Arval in buona fede (e quindi non conoscono le norme)?

  • flori2 |

    Questo si chiama buco di sistema dove chi può e ha la forza risparmia. CI rimettono sempre i soliti noti

  • Giulio |

    Così deve essere il federalismo fiscale: concorrenza tra autonomie locali per accappararsi i cittadini. Chi offre migliori servizi al minore costo acquisisce cittadini e imprese.
    [risponde Maurizio Caprino] Non c’è dubbio. Solo che qui non c’è alcuna componente di servizio e la concorrenza tariffaria è viziata da una disparità di trattamento fatta dalla legge nazionale tra Province ordinarie e “a statuto speciale”.

  • No name |

    Leggo nel supplemento “flotte” di 4Ruote che la prima provincia autonoma a “esplodere” è stata Aosta, che ha registrato un 1000 e rotti per cento di incremento delle immatricolazioni per lo stesso motivo.
    A casa mia si dice “governo di incompetenti, ciascuno si arrangi come può”.
    E il bello è che ad Aosta si sono visti piovere 800mila euro di tasse provinciali in più senza alzare un dito: di questi tempi una vera manna!

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