I richiami in Italia: duemila in 11 anni. Tanti o pochi?

Sapete quanti sono stati sinora i richiami di veicoli difettosi in Italia? Sfioriamo i duemila: 1.944, per la precisione, a partire da quando (11 anni fa) un mio articolo-kamikaze contribuì a far mettere in piedi un albo ufficiale. E da fine agosto i nuovi richiami sono stati quasi cento (tutte le cifre sono state calcolate da SicurAUTO, che sta lanciando un servizio per consultare la banca dati dei richiami e le relative statistiche col proprio cellulare Scarica ComunicatoStampaOsservatorioRichiami , Visualizza questa foto , Visualizza questa foto). Non che questo sia un gran motivo di soddisfazione: aldilà dei numeri, resta il fatto che in Europa i richiami restano di fatto una graziosa concessione dei costruttori (dovuta alla paura di fare figuracce su modelli cui tengono o di essere condannati penalmente per incidenti gravi). Il ruolo delle autorità tecniche nazionali è quasi cosmetico, contrariamente a quanto accade negli Usa.


In ogni caso, non si può dire se una mole di circa duemila richiami in 11 anni sia tanto o poco: occorrerebbe andare a vedere tra le pieghe per scoprire se si riferiscono a difetti gravi o lievi, se sono stati decidi tutte le volte in cui era davvero necessario per la sicurezza o no (io credo di no).

Qualcuno potrebbe farsi impressionare dal numero assoluto, per concludere che la qualità delle auto è troppo bassa e che non c'è da fidarsi per nulla. E invece no: per quanto sia convinto che i costruttori possono fare meglio, dico che tanti richiami sono anche il frutto dell'esistenza di sistemi di controllo della qualità. E questo è fondamentale. Perché progettare e assemblare un veicolo con zero difetti è umanamente impossibile, quindi è bene poter contare su un sistema che i difetti li rileva e li elimina al più presto possibile.

  • Bruno Venturi |

    Ho lavorato per 40 anni nell’assistenza tecnica Veicoli, posso confermare che i richiami vengono fatti a secondo della nazione dove circola il veicolo.
    Meno esigenti gli spagnoli, in Italia se ne fa il minimo indispensabile per la sicurezza, gli altri quando capitano occasionalmente in officina in Inghilterra è addirittura il Ministero M.C. che scrive per chiedere coso si intende fare per eliminare il difetto. La Polizia fa controlli sui veicoli per verificare anche perdite di olio, e se ci sono, al collaudo!!!.
    Sempre esigenti anche i paresi nord europei, compreso la Francia dove le associazioni difesa consumatori funzionano davvero. Non come da noi.
    In Italia, sia per trascuratezza, pe controlli superficiali, sia per la difficoltà di ricorrere alla legge, i vari produttori se ne fregano e fanno il meno possibile, intanto non corrono alcun rischio concreto di sanzioni.

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