Navigatori semintegrati: intelligenti, versatili ed economici. Ma non troppo

Ormai i costruttori d'auto generalisti hanno preso atto che non riusciranno a vendere ai loro clienti i navigatori integrati nella plancia come fanno i marchi premium: Audi, Bmw, Mercedes e pochi altri hanno ormai imposto questi accessori da duemila euro in su, quando un portatile decente costa dieci volte meno. Così i generalisti puntano sui navigatori semi-integrati (che consentono loro di dividersi una fetta del grande business messo su dai produttori di apparecchi portatili): portatili che fanno a meno di cavi penzolanti e ventose perché si innestano nella plancia con un attacco ad hoc che li tiene ben fermi e li alimenta. Ha iniziato Toyota, si è ben inserito il gruppo Fiat col Blue&Me (ottimo, quando funziona senza intoppi) e oggi arriva anche Ford (Scarica TomTom in partnership con Ford). Sistemi intelligenti, utili e convenienti, senza dubbio. Ma con un limite da non trascurare.


Infatti, ve li vendono come molto più versatili rispetto ai costosi navigatori integrati. Soprattutto perché sono un investimento ben più limitato e duraturo: potete trasferirli da un'auto all'altra, quando la cambiate, ne prendete una a noleggio eccetera. D'altra parte, se i marchi premium sono riusciti a vendere gli integrati, non lo devono solo all'avere clienti danarosi, ma ci voleva altro: hanno imposto il navigatore integrato come precondizione per avere altri sfizi o raffinatezze tecnologiche utili che piacciono a quella clientela: collegamento bluetooth capace di comandare anche vocalmente gli smartphone più in voga, lettura mail e sms, collegamento al web (anche per ricercare punti d'interesse e ricevere informazioni sul traffico).

Ma i navigatori semintegrati, a ben guardare, si adattano bene solo alle auto della stessa marca: rispetto agli altri di pochissimi anni fa, hanno alimentatori diversi (di fatto, è difficile alimentarli senza una presa Usb a bordo), la ventosa va comprata a parte e non hanno i ricevitori TMC che consentono di fruire gratuitamente delle informazioni sul traffico trasmesse dalle radio (Rai Radiouno e Rtl 102,5, mi risulta al momento).

Certo, non sono nei decisivi: gli esborsi supplementari non sono esagerati e comunque il Tmc pubblico gratis va peggio dei servizi live a pagamento (che i navigatori portatili e semintegrati di nuova generazione assicurano tramite cellulare, anche con una loro sim interna). Ma è bene segnalare queste cose, per evitare di deludere i clienti.

  • Prof. Massimo Sconvolto |

    Il problema dei navigatori integrati non è tanto la viabilità aggiornata, in internet a distanza di 6 anni ho trovato e masterizzato i cd aggiornati, quanto l’affidabilità nel tempo.
    Non ridete, io ho una Opel Corsa 1000 del 2001 (Corsa C) con navigatore integrato nell’autoradio.
    L’installazione fissa porta a far subire all’impianto tutte le sollecitazioni subite dal veicolo, l’idea di inserire i lettori cd in auto non è stata tecnicamente una grande idea visto che sono molto più delicati dei cari vecchi riproduttori di audiocassette, durante tutta la sua vita, ogni giorno e ciò alla lunga porta a un non funzionamento dell’impianto che probabilmente richiederebbe una costosa revisione.
    Questo almeno ho riscontrato con il Siemens montato sulla mia auto che ora perde anche a volte le impostazioni e me lo ritrovo in tedesco (anche se in definitiva per me è il problema minore).
    In buona sostanza un navigatore esterno sarà meno “cool” ma ha costi molto inferiori ed è molto meno soggetto ai danni dovuti alle sollecitazioni subite sul veicolo.

  • paoblog |

    Tempo fa mi è capitato in mano il “Mio C250” e, più per scrupolo che per reale necessità, l’ho messo in carica; nell’attesa sono andato sul sito della Mio per verificare la possibilità, nel caso, di aggiornare le mappe, viste le numerose modifiche alla viabilità che sono avvenute negli ultimi tempi.
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    Ma…sorpresa! Che ti leggo sul sito?
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    “Non verranno realizzati ulteriori aggiornamenti della cartografia per la Serie-C in quanto la Mio non è più proprietario del software e non produciamo più il software. Questo software ci è stato fornito da un’altra compagnia. Il software nuovo ha delle caratteristiche che non funzionano sulla Serie-C e quindi non sono aggiornabili. Per questo motivo la Mio offre ai clienti possessori di questo modello la possibilità di passare a un modello nuovo a un prezzo scontato. Per rottamare il tuo navigatore o per ulteriori informazioni sull’offerta manda una mail al Supporto Tecnico.”
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    Bene, cambiano gli accordi fra aziende ed il mio navigatore non è più aggiornabile, per cui, se non ha la viabilità aggiornata a che mi serve?
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    Mi chiedo se sia logico che un produttore cambi le regole del gioco, obbligandomi a buttare un apparecchio funzionante (e poi mi si parla dell’impatto ambientale dei rifiuti elettronici…) perchè sono scaduti gli accordi commerciali con l’azienda che fornisce il software…
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    Vedi anche: http://paoblog.wordpress.com/2010/06/09/toh-i-navigatori-hanno-la-data-di-scadenza/

  • flori2 |

    Non avere fili penzolanti e ventose è una gran comodità. A che prezzo? 500€? E gli aggiornamenti, a che prezzo?
    [risponde Maurizio Caprino] No, i prezzi di acquisto degli apparecchi sono di solito inferiori: 350 euro, allineati ai migliori portatili con fili e ventose. Gli aggiornamenti credo siano identici a quelli di tali apparecchi.

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