"Colpa del navigatore". Stando alle cronache locali, così ha detto ieri pomeriggio un 25enne austriaco dopo aver investito una mamma in scooter col suo bimbo a Bolzano. Il giovane stava facendo un'inversione a U vietatissima e ha avuto il coraggio di giustificarla col fatto che gli era stata indicata dal dispositivo satellitare. Come se ogni volta che si accende un apparecchio del genere sullo schermo non comparisse uno specifico avviso che invita a non tener conto delle indicazioni quando sono contrarie alla segnaletica effettivamente presente al momento o alle regole stradali in generale.
Assuefazione da troppi messaggi o incapacità allo stato puro?
Il rischio-assuefazione, purtroppo, è ineliminabile e non riguarda solo l'auto. Anche adesso che siete davanti al computer, quante volte vi appare una finestra di conferma e voi cliccate meccanicamente su "OK" senza fare mente locale, rischiando di fare qualche danno? Se viaggiate di frequente in aereo, quante volte prestate attenzione a hostess e steward prima del decollo, quando vi indicano le uscite di emergenza, la posizione dei giubbini salvagente eccetera?
Quanto all'incapacità, qui qualcosa in più si può fare: stiamo parlando dell'autista di un furgone moderno, quindi di un professionista e di un veicolo che ormai in autostrada supera in tromba molte auto ma ha spazi di frenata più lunghi. Ma per il mondo tutto questo non ha importanza: l'unica cosa che conta è che ci recapitino tutto ciò di cui abbiamo bisogno, velocemente ed economicamente. Se la sicurezza va a ramengo, pazienza: in fondo, ieri la mamma e il bimbo sono "solo" rimasti feriti.