Niente “multa” ai Comuni che non usano gli incassi autovelox per la sicurezza

Pensavamo di aver risolto il problema con la riforma del Codice, ma in realtà non abbiamo combinato nulla: le sanzioni finalmente previste per i Comuni che nemmeno comunicano se usano i proventi delle multe anche per migliorare la sicurezza stradale (come il Codice impone da sempre ma invano) non si possono applicare. Lo ha detto giovedì scorso Bartolomeo Giachino, sottosegretario alle Infrastrutture. La cosa è ufficiale, perché si trova nel testo della risposta data a un'interrogazione presentata dal deputato Pd Michele Meta (Scarica 120 10 Interrogazione Giachino mancato DM proventi).

Una discreta tegola, perché si aggiunge ai problemi che hanno già impedito di rendere operativa un'altra novità qualificante della riforma per la messa in sicurezza della strade: la devoluzione dei proventi delle multe per eccesso di velocità all'ente proprietario.


Sostanzialmente, la risposta di Giachino conferma quei problemi (compresa l'inapplicabilità alle strade Anas), di cui avevo scritto tempo fa. E aggiunge due questioni:

1. differenziare i destinatari dei proventi in base alla strada su cui si fanno i controlli potrebbe indurre i Comuni a spostare i vigili sulle strade di loro proprietà, per continuare a garantirsi un po' d'incassi e alla faccia della pericolosità effettiva delle arterie che attraversano il loro territorio;

2. le sanzioni per chi non comunica come utilizza i proventi sono una percentuale dei proventi stessi, che però non possono essere noti al ministero, il quale perciò non può quantificare la sanzione.

Allegria! L'unica soluzione, come suggerisce Meta nella sua replica a Giachino, sembra quella di cambiare – per l'ennesima volta – il Codice.

  • giancar |

    Risposata a Silvano 65.
    Bella idea quella di sciogliere tutti i corpi di polizia locale presenti sul territorio, ma poi:
    1. I controlli stradali chi li fa ? Lo sa che attualmente circa il 70% dei controlli li fa la polizia locale ? Dove li va a prendere i soldi lo stato per assumere 40.000 nuovi agenti ?
    2. Lo sa che la direttiva europea, disattesa dall’Italia, prevede lo scioglimento dei vari corpi di polizia di stato per farne rimanere solo uno untamente alla polizia locale ?
    3. Lo aveva capito che le nuove norme del codice della strada che imponevano la destinazione dei proventi dei controlli velox era praticamente inapplicabile ?
    Cosa si intende infatti per percentuale sugli incassi di un tot per cento all’ente proprietario della strada ?
    Gli introiti quali sono quelli incassati dopo 60 giorni, dopo tre mesi o dopo i due anni dall’emissione del ruolo ?
    Mediti Silvano, mediti.

  • Silvano65 |

    La soluzione c’é: l’abolizione delle Polizie Locali, così come le intendiamo oggi. Le attribuzioni di Polizia amministrativa di competenza del Comune e della provincia, costituzionalmente garantita, si esplica non attraverso l’istituzione e la gestione diretta di un servizio di Polizia, ma attraverso la potestà regolamentare e di ordinanza sulle singole materie. Non esiste alcun obbligo costituzionale per l’esistenza di Corpi e Servizi di Polizia locale. Il controllo, poi, deve spettare agli Organi di Polizia presenti sul territorio. Quindi, la soluzione é lo scioglimento delle Polizie locali, il passaggio degli effettivi che lo desiderano nella specialità Polizia stradale della Polizia di Stato oppure nei ruoli amministrativi del Comune. In questo modo si eviterebbe (tra l’altro) che il Sindaco, nelle materie di Polizia edilizia e Commerciale, sia controllore e controllato, in quanto attraverso un ufficio emette licenze e concessioni ad attraverso un altro ne controlla il rispetto delle limitazioni in esso contenute. Niente impedirebbe di creare poi, nelle Questure, una nuova specialità della Polizia di Stato chiamata Polizia di Prossimità, (magari creata dirottandovi, oltre ai Poliziotti di Quartiere oggi esistenti, anche parte di quegli effettivi della Polizia locale nel frattempo passati alla Polizia di Stato) la quale, sotto la supervisione del Questore e quindi di un’Autorità esterna alla municipalità, si potrebbero occupare di questi controlli. A questo punto, il problema dei proventi delle sanzioni non si porrebbe più. Lo Stato avrebbe più soldi per i trasferimenti ai Comuni e non sentiremmo più parlare di photored ed autovelox fuori norma. Ci sarebbe più personale in strada (uffici e centrali operative, oggi dispersi, sarebbero unificati) e una maggiore copertura orario del servizio, oggi impossibile perché frammentato.

  • Giorgio Marcon |

    Proprio ieri sono stato contattato da un comandante dei vigili, aveva necessità di difendersi dall’obbligo imposto dal suo sindaco di fare multe x necessità di cassa con agguati.
    Gli ho dato un’ottima informazione x tutelarsi!

  • GoldWing98 |

    Ringrazio Maurizio Caprino del chiarimento. Confermo che la norma è scritta proprio male; se si vuole davvero far pagare le multe ai comuni per i loro inadempimenti, si devono usare altri sistemi, che non fanno dipendere la quantificazione delle multe da loro.
    Mi chiedo se siamo governati da degli incompetenti o da complici. O forse entrambe le cose. 🙁

  • GoldWing98 |

    Non capisco quando il sottosegretario dice che “le sanzioni per chi non comunica come utilizza i proventi sono una percentuale dei proventi stessi, che però non possono essere noti al ministero, il quale perciò non può quantificare la sanzione.”
    Ma i proventi delle multe, non sono iscritti in bilancio? E i bilanci dei comuni non sono pubblici?
    Oppure i comuni non redigono nemmeno un bilancio?
    [risponde Maurizio Caprino] La comunicazione al ministero deve riguardare i proventi “di spettanza” del Comune, suddivisi tra quelli delle multe “normali” e quelli per eccesso di velocità, perché la riduzione del 30% scatta solo su quest’ultima quota. Nei bilanci non si fa alcuna differenza del genere (anche perché finora nessuna norma l’aveva richiesta).

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