Un altro semaforo sotto controllo, un’altra raffica di multe. Quelle degli altri non insegnano

Poco da fare, l'esperienza altrui non insegna: a pochi chilometri a nord di Bari hanno installato il controllo automatico dei passaggi col rosso su un semaforo e si è aperta una nuova polemica uguale a quelle delle tante città e cittadine del Nord e del Centro dove anni fa hanno fatto la stessa cosa. Non hanno imparato né i vigili né i cittadini.


I vigili, secondo la notizia che gentilmente mi segnala Francesco Matera, si sono limitati a dire che il giallo dura quattro secondo e che c'è un ulteriore secondo di tolleranza prima che l'apparecchio scatti le foto. Visto che l'incrocio non è larghissimo e che non transitano molti camion, mi pare una durata ragionevole. Ma perché non spiegare per bene alla gente che a quell'incrocio c'erano troppi incidenti (se davvero c'erano – e qui potrebbe cascare l'asino)? Il sito del Comune pare tacere.

I cittadini, invece, facendosi multare in massa hanno dimostrato quel che sostengo da tempo: quando non ci sono i controlli automatici (e in zona in effetti essi sono ancora una rarità), s'interpreta il giallo come un segnale che consente il passaggio sempre e comunque, quindi da sfruttare fino all'ultimo istante, se del caso sconfinando leggermente nel rosso (tanto ormai tutti hanno imparato che c'è una fase in cui il rosso ce l'hanno anche gli altri, che quindi non si muoveranno).

Continuiamo così e facciamoci del male.

  • andrea105 |

    se il limite di velocità è 50 kmh, quattro secondi di “giallo” forse bastano; se il limite è 70 kmh, a prescindere dalla larghezza dell’incrocio, sarebbe meglio un tempo più lungo (se ho ben capito viene multato chi oltrepassa la linea di arresto con la luce rossa già accesa, mentre se un autotreno la oltrepassa con il giallo e poi scatta il rosso prima che riesca a sgombrare l’incrocio, non viene multato )
    [risponde Maurizio Caprino] E’ il solito 50 da centro abitato.

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