Avete mai controllato la pressione delle gomme dopo che le fate invertire? Peccato

E va bene che alla gente non interessa nulla delle gomme su cui viaggia. Ma che non interessi neppure a chi le monta, che invece dovrebbe farne capire alla gente l'importanza vitale, è ben più grave. Fatto sta che anche ieri, portata l'auto al tagliando, mi hanno eseguito l'inversione anteriore-posteriore come avevo richiesto, ma lasciando le pressioni inalterate. Visto che mi è successo già altre volte e in diverse città in 25 anni di guida, con la pressione delle gomme ho sempre l'abitudine di vedermela da me: preferisco sbagliare da solo. Ma resta inaccettabile la prassi secondo cui "visto che i clienti non se ne accorgono, io me ne frego".

Una prassi che di certo non è in uso dai migliori gommisti. Ma vai a pescarli! Soprattutto se si ha l'auto aziendale e quindi si delega la manutenzione ai centri di servizio scelti dai gestore: visto che la scelta si basa perlopiù su fattori economici…

  • mario |

    Caro Caprino, ancora una volta ha messo (anche se indirettamente) a fuoco il grande problema della manutenzione ordinaria delle vetture in circolazione. Dove farla? Presso officine autorizzate o indipendenti dopo che nel 2002 la Commissione europea rimosse l’iniquo obbligo delle case per le auto in garanzia di effettuare la manutenzione ordinaria a pagamento (ovvero i tagliandi)esclusivamente presso le officine autorizzate? La liberalizzazine ha permesso però alle società di noleggio a lungo e breve termine di tentare un’azione di risparmio. Il parco delle società di noleggio è fatto quasi esclusivamente di auto di età non superiore ai due anni e pertanto in garanzia. Perdendo l’obbligo di rivolgersi per la manutenzione alla rete ufficiale hanno potuto sottoscrivere convenzioni con gli indipendenti a prezzi più bassi. Risultato un grosso risparmio. Ma spesso al risparmio corrisponde un servizio di minor qualità per stare nei costi. Le vetture di lungo noleggio aono quelle aziendali e gli assegnatari sono obbligati a fare manutenzioni solo presso nominativi indicati dalla società proprietaria dell’auto che nei suoi contratti garantisce alle aziende operazioni rapide e comunque in giornata per evitare auto sostitutive. Non so se avete capito. Caprino gode del beneficio di un’auto aziendale e per la manutenzione deve recarsi presso una delle officine indicategli nel contratto, pagata a forfait. Per stare nei costi (o nel temntativo di guadagnare di più di quello convenuto) l’officina deve probabilmente sorvolare su una o più operazioni ritenute non importanti tra le quali il controllo della pressione dei pneumatici. A questo punto qualcuno potrebbe obbiettare ma perchè la società finanziaria si rivolge a officine poco affidabili che potrebbero compromettere il buon funzionamento del veicolo nel tempo? A costoro rispondo che una società di noleggio dopo due anni cambia le vetture anche per non subire i riscchi di costose riparazioni post garanzia a pagamento e pertanto è interessata solo al mantenimento in buone condizioni del veicolo nei due anni e non perdere il diritto alla garanzia per mancata effettuazione dei tagliandi. Ma quanto alla qualità dei tagliandi non gliene importa più di tanto. Da tener presente che attualmente su 100 vetture vendute ben 17 sono vetture aziendali. E il mercato evolve in quella direzione.

  • peofsz1600 |

    Il fatto che l’officina che ha effettuato l’inversione degli pneumatici (operazione facilmente verificabile dal cliente) non abbia controllato le pressioni dimostra la scarsa cura con cui i tagliandi vengono effettuati. Vengono effettuate solo le operazioni evidenti, il resto in cavalleria (nonostante le fatture basate sul tempario della casa costruttrice).
    Viene da chiedersi se a fronte di un’esplicita richiesta (inversione e controllo della pressione) il controllo delle pressioni venga comunque omesso per partito preso, visto che il controllo delle pressioni dovrebbe far parte delle operazioni di base di un tagliando che si rispetti.
    Riguardo alla prevedibilita’ del comportamento del veicolo, alterato dagli errati valori di pressione, io penso che il guidatore non appassionato ed esperto non sia assolutamente in grado di effettuare le eventuali manovre di correzione in condizioni ottimali, di conseguenza percepire la differenza tra gomme correttamente gonfiate o meno e’ al di la’ del suo orizzonte di competenza. Ed il risultato finale, invariato.

  • Paoblog |

    Considerando che esistono automobilisti che non sanno neanche usare l’auto che guidano o che sottovalutano in maniera clamorosa l’importanza dell’usura delle gomme, non è che sopravvaluta per l’appunto la conoscenza del fatto che le gomme anteriori/posteriori hanno pressioni differenti di gonfiaggio? Quanti leggendo il post si chiederanno: ma che significa?
    [risponde Maurizio Caprino] Giusto. E allora spieghiamo brevemente che la pressione, assieme all’usura del battistrada, determina il comportamento del veicolo. In condizioni normali, può accorgersene solo un collaudatore o comunque uno che conosce già il problema e quindi la maggioranza delle persone nemmeno immagina di essere in pericolo. Al più, nei pochi casi in cui la pressione è superiore rispetto ai valori consigliati, una persona normale avverte qualche scossone di troppo sulle buche, mentre nei tanti casi di pressione insufficiente si sentono fischiare le gomme in una curva affrontata allegramente ma non troppo (se la pressione fosse a posto, il fischio si sentirebbe solo in casi estremi).
    I problemi seri arrivano in caso di emergenza: le sospensioni di un veicolo sono progettate e regolate soprattutto (poi le sfumature possibili sono infinite, ovviamente) per dare stabilità, il che significa evitare il più possibile le sbandate in caso di manovre brusche. Per fare questo, è fondamentale che ciascuna gomma abbia aderenza sufficiente per far fronte alle sollecitazioni cui è sottoposta. Ciò dipende molto dal carico che insiste su di essa in un determinato momento (il carico è la parte del peso del veicolo che grava su quella gomma e varia di continuo: per esempio, se si frena si sposta sull’anteriore, se si gira a sinistra si sposta sulla destra): più ce n’è, più la ruota ha aderenza e quindi ubbidisce al guidatore. Però il carico non è illimitato e quindi ciò che si acquista da una parte (per esempio, l’anteriore, in una frenata) lo si perde dall’altra (nel nostro esempio, sul posteriore, per cui il veicolo scoda). La pressione delle gomme è uno dei fattori che influenzano l’aderenza nei trasferimenti di carico, per cui tenerla a un valore “casuale” fa sì che il veicolo non si comporti come previsto dai progettisti. Figuriamoci se il guidatore può prevedere tutto ciò.

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