Un altro pasticcio per l'Ecopass di Milano. Solo dopo l'estate scorsa il Comune si è accorto di aver leso i diritti dei proprietari di autocarri residenti nella Cerchia dei Bastioni (dove vige l'ingresso a pagamento Ecopass), che vi entrano per tornare a casa, e quindi il 4 ottobre aveva stabilito che per loro non valgono le limitazioni di orario che erano state stabilite in marzo per la consegna delle merci. A quel punto, si è posto il problema delle multe già comminate a queste persone da marzo a ottobre e il 21 dicembre i dirigenti del Comune hanno deciso di annullarle (Scarica Ecopass Det.Dir. n. 893-2010 – Autotutela sanz. ZTL Merci per veicoli trasp.merci di residenti). Per evitare ricorsi che potrebbero essere persi dal Comune, col rischio di doverci rimettere anche le spese legali.
L'aspetto "divertente" della vicenda è che – come evidenzia l'edizione milanese de "La Repubblica" (grazie a Francesco Matera per la segnalazione) così sono stati salvati quei furbi che hanno station, monovolume, fuoristrada e suv immatricolate anni fa come autocarri per eludere le tasse: formalmente tra i graziati non possono che rientrare anche loro. Evidentemente, quando ha scritto le delibere che regolamentano la consegna delle merci in centro, il Comune non ha tenuto conto di loro. Così come non ha considerato che le pick-up, anche se usate dalla più ingioiellata delle signore, devono comunque figurare come autocarri.
Questa è solo l'ultima svista del Comune di Milano sull'Ecopass, che peraltro è già di per un meccanismo assai complesso che lascia molto spazio a equivoci ed errori di applicazione. Non solo per la scarsa chiarezza dei segnali, ma anche per il mancato raccordo tra operatori sul territorio e sala di controllo centrale, per cui, quando il traffico viene deviato per lavori in corso o un'emergenza qualsiasi costringendo tutti a passare sotto un portale di rilevazione, questo talvolta continua ad essere attivo, multando ingiustificatamente. Senza contare la sentenza di quel giudice di pace che ha ritenuto di disapplicare il meccanismo dell'Ecopass perché creerebbe disparità tra i cittadini (Scarica Ecopass sentenza annulla).
Insomma, meno soldi incassati dal Comune, più rogne per i vigili, costretti a un superlavoro in ufficio per stare dietro a tutte le scartoffie conseguenti (come denuncia Pino Falanga, dirigente del Siapol). Senza contare che i risultati sul fronte della riduzione dell'inquinamento sono quantomeno dubbi. Ne valeva la pena?