Svincolo chiuso sulla Basentana: mancano i soldi per sistemare la frana

Da stamattina è stata chiusa per frana una rampa dello svincolo che dalla superstrada Basentana entra nella zona sud di Potenza. Apparentemente, è solo una notiziucola locale. In realtà, è la spiegazione di come possano essere utili alcuni limiti di velocità assurdi nonché lo specchio di un Paese in dissesto: di quella frana avevamo parlato a fine estate in seguito alla segnalazione di Valerio. La risposta dell'Anas fu disarmante: quella frana era ben nota e monitorata, ma di più non si poteva fare: il risanamento era anche compreso nel piano di manutenzione, ma non c'erano i soldi per intervenire. Si riuscirà a trovarli adesso o dovremo tenerci uno svincolo chiuso? E un intervento fatto ora che la situazione è peggiorata sarà più costoso di quanto già preventivato?

  • Valerio |

    Come vedi cari Maurizio,
    siamo tornati a quell’argomento del ristorante “Il Capretto” chè é divenuto l’emblema di come le cose dette e ragionate non vengono mai rese possibili per la cattiva gestione dei dirigenti degli Enti che malgrado loro devono far i conti con le casse sempre più vuote grazie a Tremonti e al federalismo. Nella situazione specifica quel Km 1+000 del racc. Potenza-Sicignano, ovvero della SS 7, poco ha di buona gestione e buone pratiche perché, la dove ANAS e Comune avevano ravvisato l’urgenza di intervenire in maniera profonda sulla frana che addirittura ha portato ad ANAS a voler abbattere previdentemente quel cavalcavia che potesse interferire per via delle oscillazioni indotte dallo scorrimento franoso, ebbene quegli stessi Enti hanno permesso che nulla si facesse. SI poteva raggiungere un accordo quadro tra ANAS e Regione Basilicata e attingere ai fondi del petrolio per sistemare proprio quel piccolo tratto che ora sta per diventare il “Sirino 2”, famigerato Km 131+000 dell’autostrada salerno reggio calabria che gli abitanti di Nemoli, Rivello e Lagonegro conoscono benissimo. ANAS ha il dovere di interdire il traffico ma non quello di stare alla finestra ad aspettare che i soldi arrivino in un panarello da chissà quale fonte CIPE o di Enti vari. Se non ricordo male la Presidenza del Consiglio dei Ministri una volta destinava dei fondi per il dissesto idrogeologico per i Comuni a cui Enti come il Comune di Lavello hanno attinto per il risanamento di un noto rione antico che era stato oggetto addirittura di sgombero totale da parte del Comune. Insomma storie vecchie quanto l’uomo. Speriamo che ANAS si faccia carico con il Comune di Potenza del grave problema e che la smettino con i monitoraggi e con i progetti faraonici. Le soluzioni scientifiche ci sono, i tecnici e le imprese brave ci sono pure. Mancano i soldini. Vito Santarsiero (Sindaco) e Vincenzo Marzi (Capo Compartimento ANAS) si attivassero quanto prima affinché anche questo chilometro del noto Raccordo autostradale (ricordo che si tratta di un raccordo anche se é una zona di transito che necessità una nuova riclassificazione perché non si spiega come fra un Raccordo autostradale e una Strada extraurbana principale debba esserci un chilometro di Strada Statale che si trova li come un refuso cartografico di una Strada che non c’è più e che, pergiunta, appartiene ad un itinerario stradale internazionale… Resta il fatto che il Ristorante e gli accessi abusivi lungo quel tratto idiota del Raccordo Potenza SIcignano devono essere chiusi con urgenza eliminando quel punto nero che tanto danno sta facendo all’utenza ed alla sicurezza stradale. C’è gente, caro Maurizio, che fanno la sosta in banchina laterale (praticamente meno di 1,00ml di larghezza) per andare a prendere il caffé a quei ristorantini/bar che fanno ricchezza indebita alla faccia della sicurezza stradale ….e poi chissà perché quel punto assai noto a Polstrada e Anas c’è sempre qke mezzo del soccorso meccanico autorizzato parcheggiato come se aspettasse l’evento infausto. Tutti sanno, nessuno promuove azioni. Chiudete quei cancelli!!!!!!! Ciao Maurizio.

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