C'è poco da fare: dove non ci sono controlli automatici, diventa impossibile far rispettare una norma. Almeno in Italia. L'ultima conferma viene dalla Fondazione Luigi Guccione, che annuncia un filmato impietoso sui passaggi pedonali (Scarica CONTRIBUTO SANITARIO RCAUTO MULTE E PASSAGGI PEDONALI. 3 QUESTIONI DA AZIONE LEGALE): la riforma del Codice della strada, come avevo facilmente previsto, non ha cambiato nulla. Nel senso che le nuove regole iperprotettive che impongono addirittura di dare la precedenza a chi si accinge ad attraversare sulle strisce restano lettera morta. Tutti possono accorgersene ogni giorno per strada e il filmato della Fondazione non può far altro che confermarlo.
Intendiamoci: non invoco controlli automatici anche per i passaggi pedonali. Anche perché, come avevo scritto all'epoca, questa norma è davvero inapplicabile. Semplicemente, dove controlli e sanzioni non possono arrivare, non resta che la buona educazione, unita a qualche multa in più basata sulle regole preesistenti e irrogata da vigili in carne ed ossa. Perché le uniche applicabili sono quelle e, se non hanno influenzato il comportamento di chi guida, è stato solo perché i controlli sono sempre stati troppo pochi.
Per essere più preciso, si è preferito fare solo prevenzione: vigili davanti alle scuole o in altri luoghi nevralgici negli orari di punta. La loro funzione è stata sempre e solo quella di fermare i veicoli per far passare i pedoni e così nei guidatori si è fatta strada la prassi secondo cui sulle strisce ci si ferma solo se sopra c'è un vigile a braccia spalancate. Peccato che il Codice abbia sempre detto tutt'altro.