Spesso si dice che molte vetture cinesi non possono essere omologate in Occidente perché non superano i crash-test e alcune fuoristrada, per aggirare l'ostacolo, vengono classificate come autocarri. Ma dire che non superano le prove d'urto non è esatto: come spiega bene oggi SicurAUTO in una sintesi completa sui crash-test di tutto il mondo, esami vengono fatti anche in Cina. Solo che la velocità d'impatto è di cinque chilometri orari inferiore a quella consueta da noi.
Avete letto bene: 5 km/h. L'equivalente della tolleranza concessa per legge sulla rilevazione della velocità durante i controlli. D'altra parte, basta partecipare anche a un mini-corso di guida sicura per capire che 5 km/h possono anche fare la differenza tra un ostacolo schivato e un urto rovinoso. O tra un pedone evitato e un passante ucciso.
Alla luce di questo, si possono capire le stime dell'Etsc su quante migliaia di vite si risparmierebbero in Europa se la velocità media del traffico diminuisse appena un filino. E suona meno strano il dimezzamento della mortalità conseguito nei primi anni di applicazione del Tutor su alcune autostrade italiane, a fronte di una riduzione approssimativa del 15% delle velocità medie e del 25% di quelle massime rilevate giorno per giorno su tutto il flusso.
Sono forse diventato un talebano anti-velocità? No, semplicemente voglio dirvi che in certe situazioni andare un po' più piano è determinante. Quindi l'importante è riconoscere per tempo certe situazioni. Una cosa che troppi guidatori universalmente considerati come prudenti non sanno fare: basta vedere in autostrada molte "lumache" mantenere nella nebbia fitta la stessa andatura che avevano qualche chilometro prima con visibilità perfetta. Oggi ci si può ridurre così anche a causa della silenziosità delle auto e della moltitudine di telefonini, navigatori eccetera, che aumentano la distrazione.