In Italia metà dei 38 milioni di guidatori circola potenzialmente sotto l'effetto di droghe. Oppure un terzo quando guida è quasi certamente drogato, perché circola una quantità sufficiente di sostanze per permettere a una dozzina di milioni di persone di prenderle quattro-cinque volte al giorno, il che equivale a stare sotto gli effetti delle droghe per due-tre ore al gorno. Da ipotesi del genere non si scappa, secondo Pietro Marturano, dirigente del ministero delle Infrasrutture che si occupa di sicurezza stradale. Marturano arriva a questi risultati in un articolo pubblicato dall'Asaps sulla sua rivista mensile ("Il Centauro") rapportando la quantità di droga che gli esperti stimano venga consumata nel nostro Paese con il numero di italiani che compongono la popolazione attiva (cioè quella di età tra i 15 e i 64 anni). Parliamo di 39,7 milioni di persone, cioè più o meno il numero dei patentati.
Certo, Marturano avverte che i suoi sono calcoli da prendere con le molle. Innanzitutto perché il consumo di droga può essere solo stimato (e magari tra gli esperti che se ne occupano qualcuno non sarà nemmeno così disinteressato). Inoltre, non è possibile conoscere direttamente quanti tossicodipendenti ci sono. Ma d'altra parte abbiamo già qualche indizio empirico (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2009/12/gli-autisti-milanesi-la-coca-i-politici-e-quegli-strani-incidenti.html#tp) sulla diffusione della droga tra la gente normale. Quindi in ambiti ben diversi da quelli da incubo descritti nelle pagine di "Gomorra" che Roberto Saviano ha dedicato cinque anni fa all'inferno di Secondigliano (Napoli).
D'altra parte, solo pochi vengono beccati: i test antidroga sono laboriosi e quindi la maggior parte dei controlli si finisce per farla in ospedale su conducenti feriti in incidenti. Senza contare che le droghe sono in continua evoluzione e comprendono anche normali medicinali (come la Ketamina, segnalata dallo stesso Marturano) usati in quantità diverse da quelle indicate dai medici. Quindi non sono rilevate nei test, che sono concepiti per analizzare le sostanze più "comuni".
Dunque, si conferma che per strada ce n'è abbastanza per tenere bene aperti gli occhi e non dare nulla per scontato: non è detto che il guidatore del veicolo che viene verso di noi ci abbia visti o comunque sia in condizione di non urtarci.