Che senso ha cambiare il Codice della strada tante volte se poi la gente a stento sa che è stato cambiato, ma non conosce le novità? La domanda sorge spontanea dopo aver letto l'ultima ricerca Ipsos per la Fondazione Ania (Scarica Codice sconosciuto Ricerca IPSOS Motor Show 3dic10), che dice proprio questo. Ma forse l'ignoranza può, almeno in qualche caso, aumentare la deterrenza: se si è orecchiato in tv che c'è stato un giro di vite, forse si è portati a temerlo e a darsi una regolata.
Certo, se però l'informazione batte sempre sui soliti concetti estremizzandoli, la gente non so sentirà coinvolta. Per esempio, se i media urlano "lotta agli ubriachi al volante", la gente pensa di non essere toccata perchè più di due bicchierini non beve. Poi viene trovata con 0,81 grammi/litro di alcol nel sangue e scopre che quei due bicchierini possono essere un reato penale, da chiamare un avvocato e sottoporsi a visita medica per accertare che non si fa abuso cronico di alcol.
In ogni caso, per un giornalista come me che spende le giornate per informare su certi temi, quella che emerge dalla ricerca Ipsos è una realtà avvilente: capisci che il tuo lavoro serve a poco. Ma questa è una cosa di cui mi ero reso conto già da anni. E me ne sono fatto una ragione: le regole stradali sono doventate tanto complicate che è impossibile pretendere che il signor Rossi le conosca: meglio pretendere che sappia guidare. Il che vuol dire anche conoscere tutti quei comportamenti errati che fanno rischiare un incidente. Altro che sanzioni: