Poveri pedoni! A leggere l'ultimo rapporto Euro Test sugli attraversamenti pedonali curato dagli Automobile club europei reso noto ieri (http://www.aci.it/sezione-istituzionale/notizie/notizie/article/attraversamenti-pedonali-ancora-insicuri-in-europa.html?no_cache=1&cHash=72c960109c), appare chiaro che corrono troppi rischi persino nei Paesi dove c'è più attenzione agli utenti deboli della strada. Anzi, talvolta proprio quest'attenzione può essere controproducente: certe piste ciclabili ricavate sui marciapiedi interferiscono con i movimenti dei pedoni (che poi spesso nemmeno si rendono conto di camminare su un'area destinata alle bici) e queste interferenze sono incluse tra i parametri fissati dai tecnici (quelli dell'Aci hanno avuto un ruolo determinante) per valutare la sicurezza degli attraversamenti.
Il dato che emerge più di tutti è che non bastano né una buona progettazione né una buona manutenzione (nonostante noi italiani ci lamentiamo sempre delle strisce sbiadite). Altrimenti non si spiegherebbe, per esempio, come mai l'attraversamento peggiore censito quest'anno stia a Lugano, dove di sicuro non mancano né i soldi né la sensibilità. C'è infatti un problema serio di visibilità del passaggio pedonale, anche a prescindere dalle condizioni delle strisce. Colpa della scarsa illuminazione (che pesa ovunque e in alcuni Paesi, tra cui proprio la Svizzera, è aggravata dal fatto che le strisce della segnaletica sono gialle anziché bianche) e dell'interferenza con i veicoli in sosta. Attenzione: non sto parlando necessariamente di sosta illegale come ce n'è tanta da noi, ma mi riferisco anche a quella perfettamente lecita.
Insomma, bisognerebbe cambiare mentalità anche nei Paesi dove c'è maggiore attenzione, in modo che venga migliorata la visibilità (soprattutto quando piove, perché le strisce si vedono poco col bagnato), rinforzando l'illuminazione, trovando una segnaletica più efficace e studiando meglio la sosta nelle vicinanze. Cose che però nei Paesi ad alta indisciplina rischiano di essere vanificate dall'alto tasso di irregolarità della sosta (pressoché ineliminabile nel breve periodo, perché oggettivamente non c'è spazio per tutti i veicoli che abbiamo).
Resta invece in sospeso una questione altrettanto delicata: quella del comportamento dei pedoni. E allora ecco qualche filmato illuminante: www.youtube.it/AciRoadSafety. La questione s'incrocia (è il caso di dirlo) con i tempi di regolazione dei semafori: i pedoni hanno generalmente un verde troppo breve e non dedicato esclusivamente a loro, mentre il giallo talvolta è troppo lungo (per non penalizzare anziani e disabili) e induce l'utente abituale ad attraversare lo stesso ("tanto, dura molto"). D'altra parte, ogni altra soluzione alternativa rischia di essere vista come penalizzante dagli automobilisti, che poi difficilmente la rispetterebbero. Senza contare che, con i volumi di traffico oggi normali, si rischierebbe la paralisi. Così non pare esserci soluzione. Potrebbe andare meglio solo se i guidatori avessero più in mente che per strada ci sono anche i pedoni e hanno tutto il diritto di attraversare sicuri (almeno quando rispettano le regole). Ma è un risultato difficile da ottenere in città dove c'è sempre più da fare e il traffico diventa sempre più lento: chi si mette alla guida sembra essere concentrato solo sul "fare il tempo", esattamente come un pilota durante il giro di qualificazione per una gara.