Guardie e ladri/6 – Agenti beccati senza cinture dai cittadini. Ma che cittadini

Nel Bresciano c'è un gruppo di scooteristi-showman che si è preso la briga di affiancare pattuglie delle forze dell'ordine per chiedere agli agenti come mai non allacciassero le cinture di sicurezza (http://www.youtube.com/watch?v=yHwoP5bdojU). Iniziativa di alto senso civico, sembrerebbe: troppo spesso chi deve far rispettare le leggi è il primo a non rispettarle e, se glielo si fa notare, reagisce a sproposito come si vede nel filmato girato a Brescia in stile-Le Iene. Questo crea ovviamente fastidio e sfiducia nei cittadini.

Ma guardate quest'altro filmato: http://www.youtube.com/watch?v=Qn1umvT2khY&feature=related. Si riferisce a quello stesso "giustiziere dei cittadini" mentre si esibisce orgogliosamente in una pericolosa impennata in un'area di parcheggio che ha tutta l'aria di essere aperta al traffico. E questo sta dando molto fastidio tra le forze di polizia: tanti si chiedono da che pulpito venga la predica. Credo che il cuore del problema sia proprio questo.

Infatti, è certamente poco tollerabile una sanzione comminata da un agente che poi dimostra di non conoscere o di non rispettare i criteri di quella stessa sicurezza in nome della quale ci multa: nei cittadini, anche quelli calmi e posati come Paoblog, fa venire pensieri come questi http://paoblog.wordpress.com/2010/12/01/la-polizia-senza-le-cinture-allacciate/. Ma è assolutamente inaccettabile che un cittadino si erga a giudice degli agenti, se poi dimostra di non avere egli stesso a cuore la sicurezza. E questo Paese è ormai pieno di gente che rimprovera gli altri quando ha troppe cose da farsi rimproverare. L'ennesimo segno di una società in cui nessuno si prende le proprie responsabilità e si comporta così perché lo fanno gli altri. Così la civile convivenza va a farsi benedire.

Detto questo, ribadisco che gli agenti devono essere pesantemente richiamati a usare regolarmente le cinture, perché sono esentati solo in caso di emergenza. So che molti sono anche in buona fede: si ritengono sempre in emergenza perché, quando si fa servizio di pattuglia (soprattutto in città), può capitare da un momento all'altro di dover scendere dall'auto di servizio per bloccare o soccorrere qualcuno. La buona fede è dimostrata dal fatto che gli agenti motociclisti, invece, il casco lo usano abitualmente. Ma a chi è in buona fede bisognerebbe insegnare che si può balzare fuori da un'auto anche se le cinture sono allacciate e si indossa un cinturone con una pistola: nei corsi di guida sicura per le forze dell'ordine hanno trovato un sistema per far convivere tutte queste cose apparentemente inconciliabili.

  • fabio |

    Buongiorno,
    in due occasioni ho riferito ai rispettivi Comnandanti del corpo le infrazioni commesse da due diversi equipaggi di Polizia Urbana del nord-est (e gli agenti in questione sono noti per il rigore con cui comminano sanzioni) che senza aver poi potuto dimostrare alcun valido motivo di eccezione viaggiavano su sutovvetture di servizio tenendo le cinture slacciate.
    Nel primo caso gli interessati hanno reagito prospettando l’ intendimento di denunciarmi per calunnia. Solo l’ informazione – fornita in un secondo tempo – che esistevano testimoni attendibili e che disponevo di immagini registrate li ha fatti recedere tacitamente dal proposito. Peraltro, so per certo che a loro carico non sono state adottati provvedimenti né, meno che meno, i due Agenti hanno provveduto a sanzionarsi reciprocamente.
    Nel secondo caso, il capo-pattuglia è venuto a casa mia implorandomi di non procedere oltre perchè diversamente non gli sarebbe stato rinnovato il contratto annuale ed aveva una famiglia da mantenere. Anche in questo caso, il comando locale non ha adottato alcun provvedimento.
    Non pretendo di ergermi a salvatore del mondo e non pretendo di poter lanciare la prima pietra ma credo che un po’ di fermezza e coraggio civico da parte del cittadino comune possa segnalare a chi “ha il berretto in testa” che la sua condizione non può essere considerata un salvacondotto in sé. Altrimenti, da cittadini si accetta di diventare sudditi e questo non giova a nessuno.
    Fabio

  • GoldWing98 |

    Partecipo ogni tanto a motoraduni (oltre a essere Segretario di un MC FMI). Normalmente (ovviamente dopo aver ricevuto le prescritte autorizzazioni) quelle aree sono chiuse al traffico.
    Sono in pratica aree “chiuse”, private (per quella occasione), dove quindi non vale il Codice della Strada. Di certo questo avviene nei raduni FMI, ma non solo in quelli.
    Quindi quello che accade è sotto la responsabilità degli organizzatori. Per quanto riguarda le auto parcheggiate, quindi, nessun problema, perchè il controllo del traffico all’interno dell’area è affidato esclusivamente agli organizzatori.
    Detto questo, comunque, resta il fatto che il buon senso vuole che, soprattutto in caso di esibizioni come quella del vespista che hanno in sè elementi di pericolosità (basta niente per cadere e urtare la testa), si debbano adottare precauzioni adeguate; quindi quella persona, secondo me, doveva assolutamente usare il casco, ma non perchè lo dice il cds.

  • divo1971 |

    mi sembra una ipotesi poco verosimile: è stata una “esibizione” in un’area chiusa al traffico, le auto probabilmente erano d’appoggio agli organizzatori del motoraduno.
    fermo restando il fatto che queste “esibizioni” sarebbero comunque da evitare, specie se effettuate senza casco.
    [risponde Maurizio Caprino] Intendevo dire che qualche conducente di quelle auto, proprio in virtù del principio “tanto siamo tra noi”, avrebbe potuto avviarsi senza la necessaria cautela.

  • divo1971 |

    Io direi che il video è stato effettuato durante un motoraduno di vespisti, ed in occasione di queste manifestazioni le aree dove si svolgono vengono chiuse al traffico.
    [risponde Maurizio Caprino] Però tutto intorno ci sono auto parcheggiate e una di esse avrebbe potuto muoversi. Tra l’altro, proprio la consapevolezza di non essere in mezzo al traffico “ufficiale” spesso fa omettere quelle cautele che sono comunque necessarie in luoghi affollati: per esempio, nei parcheggi degli ipermercati la gente scopre che il Codice della strada vale anche lì solo quando ne combina qualcuna, favorita proprio da questo abbassamento della guardia.

  • marco |

    ..prendo quella della supposta ingenuità come una difesa d’ufficio per simpatia all’istituzione, ma non nascondiamoci dietro un dito, questa mattina non riuscivo ad andare in ufficio, nell’ottimo bar stile palermitano sotto casa c’erano i militi in divisa di due pattuglie dei carabinieri, non stavano arrestando nessuno, prendevano il caffe’ ..con le macchine di servizio in seconda fila che bloccavano i bus di linea..lei dice che ignorano che anche per loro e’ divieto di sosta?
    E lei dice che nessun loro superiore e’ mai passato di lì e per questo lo fanno quasi tutte le mattine, fra poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani?
    Ha mai visto tale platealità in Francia, in Germania, in Inghilterra?
    Tutto cio’ e’ semplicemente indicativo di un problema molto piu’ grave persino della stessa sicurezza stradale.
    Quanto al taxi, chapeau, ma naturalmente non le fa prendere anche gli autobus, presumo.
    A proposito è a conoscenza che le carte di circolazione di taluni mezzi di linea autorizzano addirittura passeggeri in piedi persino in servizio extraurbano?
    [risponde Maurizio Caprino] No, gazzelle e pantere in doppia fila davanti a certi bar sono un malcostume vero e proprio. Passi per il caffè, ma ci si scelga posti meno fighi e con più parcheggio. In ogni caso, è un problema diverso rispetto a quello delle cinture.
    Quanto ai bus, quelli glieli devo per forza far prendere (quella volta all’anno che viaggio con lei in aereo), ma ovviamente scelgo la posizione più riparata possibile. Sì, conosco il problema delle carte di circolazione, ma alla fine cambia poco: la gente non mette le cinture quando si siede su un bus extraurbano o granturismo…

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