Le Entrate bloccano i crediti d’imposta sugli incentivi. Ma che c’entra il gas?

Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno. Così il 27 ottobre, con la risoluzione 113/E, l'agenzia delle Entrate ha chiuso i rubinetti del credito d'imposta che serve per rimborsare tutti gli operatori che anticipano i soldi al posto dello Stato in occasione degli incentivi (il cliente riceve subito uno sconto almeno pari all'importo dell'agevolazione pubblica, importo che il venditore recupera appunto sotto forma di credito d'imposta). Nella risoluzione si scrive che lo stop è dovuto a non meglio precisate anomalie nell'erogazione degli incentivi, tanto che le somme richieste a credito sforano gli stanziamenti in bilancio (ammesso che questi fossero sufficienti). In ogni caso, l'agenzia si riferisce esplicitamente alla più recente serie di incentivi, quella su rottamazioni e acquisti di veicoli "ecologici" iniziata nell'ottobre 2006 e andata avanti con cambi di formula ed entità fino a dicembre 2009.

Curiosamente, però, le cose cambiano alla fine della risoluzione, quando si elencano gli incentivi per i quali si dispone lo stop. Nell'elenco ci sono pure i contributi alla trasformazione a gas delle auto a benzina già circolanti, in vigore dal 1998 senza che siano mai registrate anomalie. Peraltro, è difficile anche immaginare che qui i conti possano non quadrare: parliamo di incentivi con un rigido vincolo di bilancio (c'è una dotazione finanziaria esaurita la quale nessuno ha più diritto al bonus) e quindi soggetti a un rigoroso meccanismo di prenotazione telematica che blocca in automatico le erogazioni quando i fondi stanno per esaurirsi (circostanza che viene pubblicata anche sulla "Gazzetta Ufficiale").

Sarebbe interessante sapere perché l'agenzia delle Entrate abbia esteso il blocco anche al gas, mettendo in difficoltà le officine che effettuano le trasformazioni, che già non navigano nell'oro. Non è la prima volta che l'agenzia introduce strette indiscriminate che colpiscono anche dove non dovrebbero: quando furono (laboriosamente) introdotti gli attuali meccanismi antifrode Iva con l'obbligo di versarla tramite F24 per ottenere l'immatricolzione in Italia, per un periodo venne di fatto bloccato ogni tipo d'importazione di veicolo fuori dalle reti commerciali ufficiali delle case automobilistiche…