Come volevasi dimostrare: l'autovelox nascosto e poco segnalato di viale Etruria a Firenze che vi ho denunciato il 20 settembre (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/09/come-farsi-beccare-troppo-veloci-in-tempi-di-autovelox-trasparenti-anche-quando-il-sindaco-%C3%A8-il-tras.html#tp, qui citavo erroneamente viale Talenti, ma è la stessa strada che a un certo punto cambia nome) ha fatto 44mila multe in tre mesi*. Circa 500 al giorno. Normale che adesso a Firenze si sia scatenato un can can mediatico (e infatti la segnalazione mi viene contemporaneamente da due amici, Paolo Giachetti e Francesco Matera). Un riassunto potete vederlo in questo servizio televisivo, che è molto istruttivo (http://www.tgtnews.it/index.php/sostgt/5336.html).
Istruttivo perché documenta le ragioni dei cittadini, nel bene e nel male.
La parte positiva è scontata: per legge le postazioni di controllo velocità devono essere ben visibili e questa non lo è, quindi siamo di fronte a 44mila multe potenzialmente nulle (poi dipenderà dai giudici di pace).
M'interessa di più la parte negativa. Direi diseducativa, perché si afferma che manca il cartello di limite di velocità, lasciando credere che ci voglia. E invece no: per regola generale, il limite è quello imposto dal Codice, salvo che l'ente proprietario ne imponga uno diverso (di solito più basso, ma su certi viali cittadini a due carreggiate dove ci si può immettere solo con incroci semaforizzati e gli spazi per la sosta sono separati si possono mettere i 60 o i 70). E solo in questo caso ci vuole il cartello. Per viale Etruria, mi sembra palese che ci si trovi in città e quindi, in assenza di segnali specifici, vigono i 50: non ci piove.
C'è pure un altro aspetto negativo: tra le tante argomentazioni che si sono sentite, manca quella che davvero inchioda il Comune: se con quell'autovelox si fosse davvero voluto fare prevenzione, si sarebbe dovuto trovare un modo per collocarlo almeno un centinaio di metri prima. Infatti, è palese che quello è un punto pericoloso del viale (c'è l'immissione di una rampa di svincolo piuttosto trafficata, corta e con l'interferenza dell'accesso a un'area privata) e quindi un autovelox ci vuole proprio per fare prevenzione. Ma, messo subito dopo lo svincolo, serve a ben poco (e se è pure nascosto non serve a nulla, almeno finché i pendolari non imparano a proprie spese che c'è). Quindi andrebbe messo prima e in bella evidenza, per assicurarsi che la gente rallenti e così non faccia incidenti. Sapete che io sono favorevole ai controlli nascosti e disapprovo la legge che ha imposto di renderli tutti visibili, perché anche il far temere che da qualche parte ne spunterà uno è una forma di prevenzione per evitare sempre che si ecceda con l'acceleratore, creando pericoli anche dove la strada in sé non ne presenta. Ma nei punti più pericolosi le postazioni si devono vedere, proprio perché lì serve una prevenzione specifica. Questo è il caso di viale Etruria. Sindaco Renzi, rimedi subito, se vuole proteggere la sua immagine di leader giovane e illuminato che si sta costruendo anche con le sue dichiarazioni in materia di multe.
*C'era anche prima, ma è stato cambiato il modello: niente più macchina fotografica a pellicola da cambiare in continuazione (per cui di fatto l'apparecchio resta spento per ore), ma una memoria digitale enorme. Tenetene sempre conto quando vedete le statistiche sull'aumento delle infrazioni accertate: quasi sempre non è la gente che corre di più, sono i controlli a essere più efficienti.
I bene informati, poi, sostengono che prima l'apparecchio fosse regolato per scattare solo sopra i 70 all'ora, mentre adesso scatterebbe a 60-65.