Telecamere per tutti: sui bus di Firenze per i furbetti delle preferenziali, ai vigili di Bari per quelli della doppia fila

Dunque, il timore del contenzioso stavolta sembra passato: dopo un quindicennio di false partenze, le telecamere per fare le cosiddette "multe a strascico" a chi parcheggia in doppia fila stanno prendendo piede. L'ultima città che le sta adottando è Bari, che si aggiunge a una schiera di municipalità prevalentemente del Nord dove già nei mesi scorsi era stata vinta la paura dei ricorsi facili. In sostanza, si punta sul fatto che la telecamera viene fatta indugiare anche sull'abitacolo, per dimostrare che l'infrazione non è stata contestata immediatamente al trasgressore data la sua assenza. Ora attendiamo che qualcuno s'inventi nuove scuse e vediamo come le valuteranno i giudici di pace.

Nel frattempo a Firenze hanno fatto due conti, scoprendo che le 11 telecamere per controllare gli accessi abusivi alle corsie preferenziali non bastano. Presumibilmente perché le corsie presenti in città sono il triplo e poi perché uno può sempre entrarci dopo il punto sorvegliato dall'eventuale telecamera (che tra l'altro ha un suo costo, non solo in termini di installazione e manutenzione, ma anche di riparazioni dopo atti vandalici). Così, come mi segnala Paolo Giachetti, hanno deciso di prendere 350 telecamerine da mettere sui bus, dove renderanno meglio anche perché serviranno pure per ricostruire gli incidenti in cui sono coinvolti i mezzi pubblici (quindi renderanno la vita difficile sia agli autisti troppo disinvolti sia ai cittadini che "ci provano"). Ora pare che il ministero delle Infrastrutture abbia dato l'ok, considerando anche queste telecamerine adatte alla rilevazione degli accessi abusivi. Verosimilmente non quella consentita dall'articolo 201, comma 1-bis lettera g del Codice della strada (non risultano rilasciate omologazioni di apparecchi portatili), ma quella in ausilio all'occhio di un operatore qualificato (presumibilmente gli ausiliari alle dipendende dell'azienda di trasporto pubblico), per la quale basta una telecamera qualsiasi. Quindi, niente iter di approvazione con sperimentazioni specifiche in ogni luogo dove vengono installate le telecamere e questo è un vantaggio. In contropartita, rispetto a questi complessi impianti fissi, le telecamerine non potranno funzionare sempre, ma solo se a bordo c'è un ausiliario. Solo che un potenziale trasgressore non può saperlo e quindi deve temere ogni bus.

Aldilà di tutto, considerando pure i vigili romani in borghese ai semafori, pare sicuro che si stia tentando sempre più di rendere più disciplinato il traffico urbano giocandosi la carta del timore per i trasgressori di essere beccati più facilmente e a sorpresa. Una carta che anche l'Etsc suggerisce di giocare e lo sta ricordando in queste ore a Bruxelles, alla giornata europea sul controllo delle infrazioni che si svolge nell'ambito della settimana Ue della sicurezza stradale.

Forse però a queste nuove scelte dei Comuni non è estraneo il fatto che dal prossimo 1° gennaio la riforma del Codice stabilisce che metà dei proventi delle multe per eccesso di velocità dovrebbe finire agli enti proprietari della strada su cui viene commessa l'infrazione (e, anche quando tale ente è il Comune stesso, la riforma pone paletti sull'uso dei soldi per evitare che finiscano nel calderone del bilancio). Certo, non è il caso di posti come Bari, dove sull'autovelox non si è mai calcata la mano. Ma altrove…

  • claudio |

    La ringrazio per la risposta e presumo che la sua indicazione sia relativa al punto D dell’articolo citato. Art. 201 comma 1-bis introdotto con Legge 214/03 e prima dal DL 151/03, quindi non proprio nuovo. Da allora solo tentativi. Sulla disponibilità di nuovi apparecchi mi resta il dubbio. Omologati o no? Secondo quale articolo del CdS? Perchè se solo di tecnologia si parla, già nel 2003 esistevano le telecamere portatili o le fotocamere digitali e non con sovraimpressione di dati. Grazie.
    [risponde Maurizio Caprino] Sì, è il punto d, che però non prevede alcuna necessità di approvazione od omologazione. Questo è coerente col sistema, in quanto siamo in presenza di un mero ausilio all’operatore di polizia. La tecnologia ha fatto passi avanti perché la telecamera fa parte di un sistema integrato (lo Scout) che fa da navigatore, localizzatore Gps, trasmissione immagini,l riconoscimento impronte digitali eccetera. Quindi è multifunzione. Inoltre, la telecamera si può installare via via sulla vettura che s’intende utilizzare: se tutta la flotta è predisposta, il montaggio è immediato e quindi c’è flessibilità. Per questi motivi il sistema è più conveniente rispetto a un vecchio Infratel e i Comuni si stanno convincendo ad acquistarlo.

  • claudio |

    Scusi Sig.Caprino, in riferimento a questo sistema di rilevazione delle infrazioni, già adottato anni fa ma poi sospeso, ora quali novità normative ci sono a supporto?
    [risponde Maurizio Caprino] Non sono vere e proprie novità: l’ultima sistematizzazione della materia è arrivata col comma 1-bis dell’articolo 201 del Codice, introdotto dal Dl 151/03. La vera novità è la disponibilità di nuovi apparecchi.

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